13 Agosto 2021 - 10.59

BUONGIORNO VICENZA: LE DUE OPPOSIZIONI A RUCCO

Le opposizioni a Francesco Rucco sono soprattutto gli ex rucchiani. 

Sembra un paradosso ma, vista da fuori, la scena che si presenta alla città sul futuro di Palazzo Trissino si potrebbe sintetizzare con due diverse patologie, l’autolesionismo a sinistra e l’egocentrismo a destra. Progettualità politica zero.

Il primo autogoal della settimana lo segna Sandro Pupillo, che dall’opposizione rende palese tutta la frustrazione di una classe dirigente che soffre il non governo della città e non riesce ad interpretare il ruolo di un’opposizione di cui tutti avrebbero bisogno, maggioranza compresa. La vicenda di Palazzo Thiene e dell’ossessione della sinistra rende chiara una regia, che sembra occulta ma in realta è ben nota agli addetti ai lavori e di cui l’onesto consigliere è portatore più o meno consapevole,  che da quelle parti vive con frustrazione l’esclusione dal governo e dai processi gestionali, ma quello dovrebbe essere un compito della maggioranza. 

E tutto questo avviene mentre viene lanciato il bando per la progettazione della nuova Bertoliana a Santa Corona, mentre arrivano 30 milioni da Roma per rimettere a nuovo edifici e quartieri della città, mentre ci viene spiegato che l’appuntamento con l’Alta Velocità e con le sue conseguenze è dietro l’angolo. Eppure il punto di vista della minoranza su questi – e su altri – grandi temi che saranno la sfida su cui si misurerà Rucco nei prossimi anni sono scomparsi dalle rotte della politica locale. Il silenzio o, che forse è peggio, la politica del tombino, di cui Raffaele Colombara è la miglior espressione, avanza assordante. 

Peccato per loro, peccato per Rucco e peccato soprattutto per Vicenza.

Dall’altra parte della barricata c’è un fronte ex governista che dopo aver sostenuto il Sindaco con toni da curva sud, sta lanciando segnali di fumo verso il Centrodestra, si tratta non tanto di un’area politica, quanto di una serie di personalità che sono accomunate da un solo tema, quello della rottura con il Sindaco. 

Il più noto è il – solito – Claudio Cicero, il quale almeno è coerente perchè nella sua storia politica ha rotto con tutti i sindaci che lo hanno valorizzato, da Hullweck a Variati fino a Rucco. Dopo l’uscita dall’attuale giunta ha preso la tessera di Fratelli d’Italia e c’è da scommettere che diventerà un problema non semplice per FdI perchè se va in lista di partito sarà sicuramente molto competitivo con i due assessori uscenti, Ierardi e Giovine, ma soprattutto la sua forte personalità mal si acchiappa con la disciplina di partito, ma lui ha sempre il piano B, la sua lista a 360°. Marco Lunardi viene dato in movimento per raccogliere diverse liste civiche e si sta organizzando per erodere consendo all’area governativa di Rucco, ed è molto probabile che intorno a lui si accomodino anche altre voci del dissenso al Sindaco nel mondo del Centrodestra. Infine Marco Ghiotto, in prima fila nel sostenere il Primo Cittadino, uscito senza clamore da Idea Vicenza, dopo aver abbracciato l’avventura renziana, si prepara con un suo gruppo ad occupare l’area moderata del Centrodestra. 

In questo quadro è ovvio che tutti i giorni ci sia qualcuno che tira la giacchetta del Sindaco perchè sciolga il riserbo e dica a chiare lettere se vuole fare il bis nel 2023, perchè tutti sanno, opposizioni di tipo A ed opposizioni di tipo B, che la candidatura di Rucco definisce il futuro, senza di lui ogni partita è giocabile e si ritorna al 2018. Il problema è che questo lo sa anche Rucco, che su questo tema glissa, elude, rinvia. Lasciando che tutti gli ego patogeni del centrodestra escano allo scoperto. 

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