7 Gennaio 2023 - 10.59

Campo Marzo, Campo Santo, Campo Largo…Fuori Campo

Campo Marzo è diventato negli ultimi trent’anni un topos del dibattito politico in città.

Il fuoco alle polveri lo diede la Giunta Quaresimin nel – relativamente – breve mandato che finì con mozione di sfiducia ed elezioni anticipate. All’epoca la discussione fu sulla scelta degli arredi, della pavimentazione e, soprattutto degli alberi che andarono a sostituire i platani che avevano accompagnato per decenni le passeggiate delle famiglie vicentine, anche oltre la Festa dei Oto. E, a posteriori, fu effettivamente una scelta infelice che ha ingrigito ed imbruttito il nostro parco. Per dieci anni sembrava di passeggiare a Berlino Est negli anni Settanta, specie d’inverno quando la nebbia faceva parte del nostro patrimonio nazionale.

Verso la fine del secondo mandato di Enrico Hullweck iniziarono i primi segnali di degrado, microcriminalità, bivacchi di sbandati, soprattutto stranieri, le conseguenze negative dell’immigrazione arrivano anche nella Sacrestia d’Italia. Valerio Sorrentino, all’epoca vice del sindaco poeta e pediatra, assessore alla Sicurezza, mette a terra un servizio straordinario di vigilanza del Parco con le Pantere, abituati al servizio d’ordine nelle discoteche vicentine ed attrezzati anche a neutralizzare eventuali episodi di violenza. L’esperimento funziona e la passeggiata a Campo Marzo, con le Pantere in bicicletta che girano, portano un po’ di normalità.

Arriva la Giunta Variati e le cose cambiano. Nel Pantheon dei valori della Sinistra non c’è spazio per la scelta di Sorrentino, ritenuta troppo di destra, e si fanno strada altre idee, declinate nella biblioteca mobile, credo lo spunto sia stato di Matteo Quero, che Ierardi sta per trasformare in bagni pubblici, nell’organizzazione di eventi per rivitalizzare Campo Marzo e altre micro iniziative. Come andò a finire lo sappiamo. Complice anche l’aumento della presenza di un certo tipo di immigrazione, il Parco cittadino diventa il supermarket dello spaccio a buon mercato, a Vicenza arrivano consumatori dalla periferia e da altre provincie, si moltiplicano gli episodi di violenza e di degrado, in qualche caso ci scappa anche il morto per regolamenti di conti tra bande. Variati non lo dice, ma la sua scelta di nominare un ex questore ad occuparsi di Sicurezza, è stata fallimentare.

Francesco Rucco, quando scende in campo per la corsa da sindaco, decide di cavalcare la tigre della sicurezza e si pone come l’uomo che metterà al centro delle sue priorità proprio il settore di cui tutta la città sente il bisogno. E Campo Marzo è il luogo in cui è rappresentato il problema. Il simbolo del degrado.

Siamo alla fine del mandato, tra poche settimane inizia la lunga corsa che ci porterà alle Comunali, ed è inevitabilmente tempo di bilanci. Anche su Campo Marzo, il luogo mitologico della sfida sulla sicurezza.

I dati statistici ci danno numeri che certificano un cambio di passo nella lotta allo spaccio e al degrado. Più arresti, più interventi delle Forze dell’Ordine – e qui va ricordato che Rucco ha avuto un assist importante con l’arrivo del nuovo questore, Paolo Sartori, al quale la città e il sindaco devono moltissimo – pattugliamenti più frequenti, l’attivazione del presidio di Polizia Municipale davanti alla Stazione. C’è poi il lavoro silenzioso ma efficace di Mattia Ierardi, l’assessore underdog di FdI, che pur essendo arrivato dopo ha realizzato molto di più di altri suoi colleghi. Ha acceso le luci in punti bui del Parco ed ha illuminato meglio parti che erano in penombra, ha sostituito la piantumazione da Berlino Est con nuovi alberi che vedremo nei prossimi anni crescere fino a riportare Campo Marzo all’estetica della nostra adolescenza, e in questi giorni ha presentato la tabella di marcia di come verrà trasformato il Parco con i fondi del PNRR, inserendovi anche elementi di dissuasione rispetto ai problemi di degrado e bivacchi.

Si può essere d’accordo oppure in disaccordo, ci mancherebbe. Ierardi, ma anche Rucco, sono figli di una cultura politica che privilegia la serenità delle famiglie al recupero o al dialogo con chi genera degrado o microcriminalità.

Lo dicono e lo fanno. In fondo il successo di Rucco nel 2018 è dovuto anche a questo, alla promessa di interventi più decisi sulla sicurezza. Sarebbe masochistico per lui non farlo. Il Centrodestra fa quello che il Centrosinistra non è riuscito a fare negli anni di Variati, forse perchè romanticamente invaghito della cultura politica del dialogo e della prevenzione. Eppure, la percezione e la preoccupazione dei vicentini sulla sicurezza è ancora uno dei temi più caldi insieme alla mobilità e al traffico.

Mancano pochi mesi alla fine del mandato e il Sindaco, insieme al suo assessore Ierardi, fa partire, sia pure in zona Cesarini, l’operazione di rigenerazione di Campo Marzo, il luogo in cui si consumerà la madre di tutte le battaglie sulla sicurezza, e, probabilmente, del suo ritorno o no alla guida di Palazzo Trissino.

Consiglio non richiesto a Rucco e Ierardi: il Piano su Campo Marzo si può raccontare meglio, anche perchè i giornali, compreso il nostro, al di là delle legittime linee editoriali, hanno sempre poco spazio, sia fisico che di approfondimento, quindi, come dice qualcuno, provate a ragionarci sopra.

Last but not least: altri parchi nel mondo sono stati recintati e messi in sicurezza. Facendo così i vicentini si riapproprierebbero naturalmente di Campo Marzo. Il dogmatismo dello spazio aperto genera mostri.

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