Capolavori in Basilica: infuocato botta e risposta fra Siotto (FdI) e Bardin (Civici per Vicenza)
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Riceviamo e pubblichiamo due comunicati sulla recente presentazione dei tre capolavori che verranno esposti in Basilica Palladiana. Il primo di Simona Siotto, consigliera di minoranza (Fratelli d’Italia) e la risposta di Massimo Bardin, consigliere di maggioranza (Gruppo Civici per Vicenza) e consigliere nella Terza Commissione consigliare “Sviluppo economico e attività culturali”. Dal 6 dicembre 2024 al 9 marzo 2025, la città di Vicenza ospita, infatti, lo straordinario e originale evento espositivo Tre Capolavori a Vicenza. Leonardo da Vinci, Jacopo Bassano, Gianandrea Gazzola, ideato e promosso dal Comune di Vicenza con la co-organizzazione di Intesa Sanpaolo e curato da Guido Beltramini, direttore del Palladio Museum.
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Simona Siotto (consigliera di minoranza, di Fratelli d’Italia) critica l’inconsistenza dell’iniziativa. Ecco quanto scrive:
“Mostre senza sostanza: l’ennesimo fallimento della politica culturale dell’amministrazione”
“Ancora una volta ci troviamo di fronte a una mostra che viene presentata come un evento straordinario, ma che, in realtà, è costruita su aspettative che non potranno essere soddisfatte. La tanto pubblicizzata presenza di Leonardo da Vinci in Basilica Palladiana si rivela essere semplicemente un disegno di Leonardo e non un’opera iconica o particolarmente rappresentativa dell’artista, come si vorrebbe far credere. Gli organizzatori raccontano di un’attrattività che semplicemente non esiste: il pubblico, giustamente, si aspetta un’opera di ben altra portata quando sente nominare il nome di Leonardo.”
“Inoltre, la Pala in mostra è un’opera recuperata dalle collezioni di Palazzo Chiericati, quindi niente di nuovo o inedito per i vicentini e per i visitatori abituali della città. A questo si aggiunge un’installazione che, probabilmente, soddisferà più i gusti dei curatori che quelli del pubblico. Ancora una volta, questa amministrazione si dimostra incapace di proporre un programma culturale di ampio respiro, capace di attrarre realmente il pubblico e valorizzare la nostra città. Ci troviamo di fronte all’ennesima iniziativa autoreferenziale, destinata a restare circoscritta alla dimensione di alcuni, e neanche tutti, salotti della città.”
“Dalla gestione di figure di spicco come Christian Greco siamo arrivati a proporre un semplice disegno di Leonardo, dimostrando un vero e proprio crollo nella qualità delle mostre e della politica culturale in generale. Questa amministrazione continua a perdere occasioni preziose, trasformando ogni possibilità di promuovere Vicenza come un polo culturale in un evento minore, raccontato come straordinario, ma che non ha davvero nulla di eccezionale.”
“Un altro punto critico è lo sviluppo economico legato a queste mostre, che dovrebbe portare benefici tangibili alla città, attirare turismo e generare un indotto. Anche stavolta, temo, non vedremo alcun effetto positivo sull’economia locale, perché un’esposizione senza una reale attrattiva internazionale difficilmente potrà richiamare visitatori da fuori.”
“Sarà nuovamente ad ingresso gratuito, altra favola raccontata alla città? Perche’ la verita’ e’ che aprire la Basilica Palladiana costa, la sicurezza costa, il personale costa e i costi impliciti sono sempre costi a carico del bilancio comunale, anche se alla città vengono malamente celati”.
“La scelta di esporre solo tre opere, piuttosto che una selezione più ampia, avrebbe potuto avere un significato profondo, come insegnava il critico d’arte Philippe Daverio. Ma c’è una grande differenza tra esporre tre capolavori di Leonardo e limitarsi a un semplice disegno, circondato da opere altrettanto marginali. Si tratta di un errore di visione che dimostra come questa amministrazione non sia in grado di andare oltre i propri limiti e di offrire ai cittadini e ai turisti qualcosa di veramente significativo.”
Conclude Siotto: “Questa è l’ennesima dimostrazione della debolezza e della miopia della politica culturale della nostra amministrazione. Un’altra occasione sprecata per rendere Vicenza una città culturalmente viva e realmente attrattiva.”
Risponde Bardin:
“Quante parole al vento quelle della consigliera Siotto sull’evento espositivo “Tre Capolavori a Vicenza” che forse, da ex assessore alla Cultura sembra proprio impersonificare la massima andreottiana: “il potere logora chi non ce l’ha”. E così, come un disco rotto senza nemmeno approfondire seriamente i contenuti della seconda edizione della “Tre Capolavori a Vicenza”, è pronta a sentenziare screditando sia le opere di Leonardo da Vinci definiti “semplicemente un disegno” dimostrando di non sapere si tratti invece di tre straordinari fogli provenienti dal mitico Codice Atlantico conservato oggi nella Venerando Biblioteca Ambrosiana di Milano alla quale va in nostro grazie per il prezioso prestito e definendo la pala di Jacopo Bassano come “opera recuperata da Palazzo Chiericati” dimostrando di non sapere che invece l’opera che raffigura “L’alluvione del Colmeda” arriva dalla Parrocchia di Santa Maria degli Angeli di Feltre” continuando così ad offendere non solo i Capolavori che saranno esposti ma anche chi ha provveduto a prestarli alla Città di Vicenza. Per quanto riguarda invece Palazzo Chiericati prepariamoci a vedere finalmente aperta l’ala ottocentesca cosa che questa amministrazione ha messo tra le priorità a differenza di ciò che è stato fatto dalla precedente. Difficile quindi trovare parole per commentare gli sprolocui della Consigliera Siotto se non ricordarle il grande afflusso di visitatori che hanno invece omaggiato con la loro visita la prima edizione de “I Tre Capolavori a Vicenza : Caravaggio, Van Dick Sassolino” dello scorso anno: 61.442 visitatori complessivi, 45.183 quelli provenienti Vicenza e provincia e che quindi sono potuti entrare gratuitamente in Basilica e 16.259 visitatori da fuori provincia e dall’estero. Complessivamente, nei 51 giorni di apertura è stata calcolata una media di 1.205 ingressi al giorno, persone che sono venute nel nostro centro storico, hanno potuto visitarlo e viverlo. Numeri che possono dare fastidio alla consigliera Siotto ma che dimostrano invece come questo format che consente un dialogo tra artisti attraverso i secoli sia anche un modo per interrogarci su un tema conduttore che se lo scorso anno era lo scorrere del tempo, quest’anno sarà l’acqua, generatrice di vita ma anche – come ci dimostrano i tragici episodi di cronaca – portatrice di distruzione. Consigliera Siotto, questo tipo di retorica, sempre in attacco e sempre contro e malevola a prescindere fa male a Vicenza e alla sua vita culturale”.