CASSOLA – Minaccia la compagna, insulta i poliziotti e distrugge la cella della prigione: 29enne denunciato
Sabato 23 luglio un cittadino italiano di 29 anni è stato arrestato dalla polizia di Stato di Bassano per resistenza a Pubblico Ufficiale e denunciato per i reati di minaccia e danneggiamento aggravato.
Nella fattispecie, l’uomo aveva trascorso la giornata in centro a Bassano del Grappa, dove avevano avuto un litigio e dove lui si era ubriacato. Rientrati poco prima delle 19, lei è andata direttamente a casa, mentre lui ci è arrivato più tardi, a torso nudo e con le mani insanguinate. L’uomo ha iniziato a strattonarla e a minacciarla che, se avesse chiamato qualcuno, l’avrebbe ammazzata. Inoltre, il 29enne ha dato un pugno alla porta che conduce al piano interrato e spaccato a pugni il computer.
La polizia è giunta sul posto poco prima delle 21, trovando lei in lacrime e lui in evidente stato di alterazione alcolica, ma nemmeno l’arrivo degli agenti l’ha calmato, mantenendo un comportamento sprezzante. Dopo aver cercato di convincere l’uomo di andare dalla casa della madre, e averlo inizialmente convinto, il soggetto ha cambiato idea e ha iniziato a tentare di entrare in casa aggirandola. A quel punto gli agenti l’hanno bloccato e portato in commissariato, dove l’uomo ha iniziato ad offendere gli agenti e si è rifiutato di fare le foto segnaletiche, opponendo resistenza passiva e spipntonando i poliziotti. A questo punto l’arresto per “resistenza a Pubblico Ufficiale”.
Il giovane non si è calmato nemmeno nella Camera di Sicurezza, prendendo a calci la porta e danneggiando il letto e staccando il tavolaccio dalla sede in muratura.
Convocato il Suem, il personale medico lo ha portato al Pronto Soccorso per essere calmato. Successivamente, tornato in Commissariato, l’uomo ha chiesto scusa agli Operatori e ha fornito spontaneamente il verbale di pronto soccorso, dal quale emergeva un’alcolemia di 1,81 g/L e la positività alla cannabis.
Nella mattinata odierna presso il Tribunale di Vicenza ha avuto luogo il rito per direttissima, in occasione del quale il Giudice ha convalidato l’arresto, condannando il ventinovenne a cinque mesi di reclusione con pena sospesa.