17 Gennaio 2025 - 10.55

Cinque opere leggendarie di David Lynch

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David Lynch, il leggendario cineasta che ha saputo reinventare il linguaggio cinematografico ai margini dei canoni di Hollywood, è morto lunedì 16 gennaio all’età di 78 anni. Con la sua passione per la pittura, la musica e la fotografia, Lynch ha creato un’opera inconfondibile che ha incantato generazioni di spettatori, rimanendo fedele a uno stile unico dove la qualità ha sempre prevalso sulla quantità.

Un inizio fulminante: Eraserhead e L’uomo elefante

La carriera di Lynch inizia nel panorama del cinema sperimentale, con cortometraggi visionari come Eraserhead (1977), che lo portarono all’attenzione di Mel Brooks. Quest’ultimo gli affidò la regia de L’uomo elefante (1980), adattamento della storia vera di Joseph Merrick, un uomo affetto da una grave malformazione genetica che sconvolse l’Inghilterra vittoriana. Girato in uno struggente bianco e nero, il film ottenne otto nomination agli Oscar, tra cui quella per la miglior regia, imponendo Lynch come uno dei più promettenti registi della sua generazione.

Il mondo oscuro di Velluto blu

Dopo l’esperienza travagliata con Dune (1984), un adattamento del romanzo di Frank Herbert che non riscosse successo al botteghino, Lynch tornò a concentrarsi su un progetto più personale. Nasce così Velluto blu (1986), un inquietante neo-noir ambientato in una cittadina apparentemente idilliaca della Carolina del Nord. Il giovane Jeffrey Beaumont (Kyle MacLachlan) scopre un orecchio umano in un campo, dando inizio a un’indagine che lo porterà a confrontarsi con la cantante Dorothy Vallens (Isabella Rossellini) e il violento Frank Booth (Dennis Hopper). Sensuale e terrificante, il film valse a Lynch la sua seconda nomination agli Oscar come miglior regista.

Palma d’Oro con Cuore selvaggio

Nel 1990, Lynch conquistò il Festival di Cannes con Cuore selvaggio (Wild at Heart), un road movie rock ‘n’ roll interpretato da Nicolas Cage e Laura Dern. La pellicola racconta la fuga disperata di Sailor e Lula, due innamorati braccati dalla madre di lei e da un sicario psicopatico. Divisivo per la sua violenza e la sua estetica selvaggia, il film ricevette comunque il plauso della giuria presieduta da Bernardo Bertolucci, che gli assegnò la Palma d’Oro.

Twin Peaks: rivoluzione sul piccolo schermo

Sempre nel 1990, Lynch rivoluzionò il mondo delle serie TV con Twin Peaks, realizzata insieme allo sceneggiatore Mark Frost. Ambientata in una cittadina immaginaria dello stato di Washington, la serie segue l’agente dell’FBI Dale Cooper (Kyle MacLachlan) mentre indaga sull’omicidio della giovane Laura Palmer. Grazie alla sua atmosfera surreale e ai personaggi eccentrici, Twin Peaks divenne un fenomeno di culto, nonostante la cancellazione prematura dopo due stagioni. Lynch tornò sull’universo di Twin Peaks nel 2017 con una terza stagione, 25 anni dopo gli eventi originali, consolidando ulteriormente il suo status di maestro dell’innovazione narrativa.

Il capolavoro di Mulholland Drive

Nel 2001, Lynch firmò quello che molti considerano il suo capolavoro: Mulholland Drive. Nato come pilot di una serie TV rifiutata dalla rete ABC, il progetto venne trasformato in un lungometraggio grazie al produttore francese Alain Sarde. La storia, un’enigmatica discesa nei meandri di Hollywood, ruota attorno a Betty (Naomi Watts) e a una misteriosa donna bruna (Laura Harring) che ha perso la memoria dopo un incidente stradale. Premiata a Cannes per la miglior regia, la pellicola è un’opera che mescola sogno e realtà, confermando il genio visionario di Lynch.

Con una filmografia che include anche Strade perdute (1997), Una storia vera (1999) e Inland Empire (2006), David Lynch ha lasciato un segno indelebile nel cinema e nella cultura popolare. La sua capacità di esplorare l’inconscio, di sfidare le convenzioni narrative e di creare immagini potenti e disturbanti ha ispirato generazioni di cineasti e appassionati.

Oltre ai suoi film, Lynch è stato un artista poliedrico, dedicandosi con successo alla pittura, alla musica e alla fotografia. Con la sua scomparsa, il mondo perde una delle menti più creative e originali della storia del cinema. Ma il suo universo, fatto di sogni inquietanti e bellezza straziante, continuerà a vivere nei cuori degli spettatori di tutto il mondo.

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