Città smart, Vicenza poco viva e… inquinata
(la classifica generale delle smart city 2014)
Sono Milano, Bologna e Firenze le città più smart d’Italia: lo dicono i risultati di ICity Rate 2014, presentati a Smart City Exhibition, la manifestazione europea sulle tematiche dell’innovazione nelle città e nelle comunità intelligenti in programma fino a domani a Bologna.
Realizzato da FORUM PA per Smart City Exhibition, il rapporto ICity Rate 2014 stila la classifica delle città smart, analizzando 106 Comuni capoluogo sulla base di 72 indicatori statistici – che vanno dal valore aggiunto per unità di lavoro ai followers twitter delle amministrazioni comunali – per descrivere la situazione in sei dimensioni:
economy, living, environment, people, mobility e governance, secondo uno schema consolidato nelle analisi
internazionali delle smart cities. Rispetto alle edizioni precedenti, ai tradizionali indicatori “standard” sono state affiancate una serie di variabili “smart”, più direttamente collegate alle dinamiche di innovazione tecnologica e sociale.
Prima di considerare le classifiche generali un commento sui dati relativi a Vicenza, che nella classifica generale si posizione in posizione media, sotto Verona, Venezia, Padova, Trento e Udine. Interessante anche analizzare il rating per i diversi settori, ne emerge che alla voce people, che fra gli indicatori annovera anche la partecipazione a spettacoli, la nostra città è ben oltre metà classifica. Ancora peggio sotto il profilo ambientale… siamo 53esimi in Italia.
Sono le città metropolitane del Centro-Nord a vincere quest’anno la sfida del cambiamento e a conquistare
la testa della classifica: Milano con 623 punti è prima e guadagna due posizioni rispetto al 2013; seconda a breve distanza si riconferma Bologna (610 punti), al terzo posto si colloca Firenze (558 punti), con un balzo in avanti di quattro posizioni. In forte crescita anche Venezia, che passa dal 10° al 6° posto e Roma che guadagna 11 posizioni, dal 23° all’12° nel 2014.
Rispetto al 2013 risulta ancora più evidente il divario tra le città del Nord e quelle del Sud e delle Isole.
LE CITTÀ SUL PODIO
Storicamente capitale finanziaria del paese e principale hub italiano delle sempre più importanti relazioni globali, Milano conquista la vetta della classifica generale con ottime performance praticamente in tutte le dimensioni: è prima in economy e living (che comprende i fattori relativi alla vivibilità e vitalità urbana), seconda nella dimensione people (qualità del capitale umano e sociale) e terza in mobility (accessibilità e mobilità). La prevalenza nella dimensione economica è molto netta, il capoluogo lombardo è primo assoluto in 3 indicatori su 12: produttività (il valore aggiunto per unità di lavoro è superiore a 74.000 euro contro una media nazionale che non arriva a 59.000), direzionalità (ci sono più di 20 imprese con oltre 250 addetti ogni 10.000 mentre a scala nazionale sono meno di 8) e intensità brevettuale (90 brevetti depositati ogni 10.000 unità di lavoro contro una media nazionale di 23,5) ma si colloca tra le prime dieci anche per qualificazione degli occupati, intensità del flusso di visitatori stranieri per motivi di lavoro, dinamismo del credito e concentrazione delle attività di ricerca e sviluppo.
Per quanto riguarda la componente Living Milano fa registrare la prima posizione assoluta sia per qualità delle
connessioni residenziali (massima velocità media rilevata per le utenze ADSL consumer) sia per
internazionalizzazione culturale (51,6 euro di export pro capite dei prodotti delle attività artistiche, creative e di intrattenimento, più di dieci volte il valore nazionale) oltre che un punteggio molto elevato per diffusione della sharing economy.
Bologna ottiene il secondo posto con uno scarto molto ridotto e difende la sua tradizione in termini di vivibilità: resta prima ad esempio nella cura dell’infanzia e registra punteggi molto elevati nell’assistenza ospedaliera, nell’assistenza domiciliare agli anziani (11,2% della popolazione over 65 trattata in assistenza domiciliare contro una media nazionale del 4,12%) oltre che nella coesione sociale, grazie alla modesta quota di popolazione in condizione di povertà relativa. Contribuiscono al secondo posto le buone performance in termini di accessibilità, mobilità e governance.
Firenze conquista la terza posizione grazie in particolare all’ottima performance in termini di governance e una
forte capacità di adeguarsi ai cambiamenti. Molto buoni i risultati anche dal punto di vista della qualità del capitale umano e sociale (people), della vivibilità (living), e in termini economici (economy).
LE SEI DIMENSIONI
ECONOMY: Il primato economico milanese
In un paese provato da sei anni di crisi, Milano conferma il proprio primato nella graduatoria economy ponendosi come punto di riferimento per le strategia di ripresa. Bologna conquista una seconda posizione, a conferma di una struttura produttiva equilibrata oltre che dinamica. Roma si colloca al terzo posto.
Milano 733,12
Bologna 617,80
Roma 560,39
23esima Vicenza 429,99
LIVING: La vitalità di Milano
Milano prevale su Bologna e Trieste grazie soprattutto agli indicatori della componente smart (dal valore dell’export di prodotti delle attività artistiche, culturali e di intrattenimento alla velocità media di download delle connessioni consumer). La vivibilità, intesa come sicurezza personale e sicurezza e coesione sociale è invece più elevata in realtà piccole come Sondrio o intermedie come Trieste e Parma.
Pescara (54^) è la prima città del Mezzogiorno.
Milano 650,47
Bologna 630,53
Trieste 620,56
35esima Vicenza 481,79
ENVIRONMENT: La sostenibilità ambientale dei piccoli centri urbani
In termini di environment si ridimensionano molto le performance delle grandi città, nettamente superate dai centri piccoli e medio piccoli. Trento si conferma prima, seguita da Belluno e Matera, prima città del Mezzogiorno.
Trento 649,34
Belluno 631,62
Matera 628,25
Sondrio 609,38
Potenza 587,33
53esima Vicenza 473,15
MOBILITY: La mobilità collettiva di Venezia
Venezia prevale nella dimensioni mobility grazie ai risultati standard, a cominciare dalla ‘propensione alla mobilità collettiva’ (707 passeggeri annui del trasporto pubblico locale per abitante contro una media dei comuni capoluogo di 189), sia di accessibilità che di mobilità interna, ma anche a quelli smart. Seguono Bologna e Milano.
Venezia 610,33
Bologna 547,76
Milano 541,15
30esima Vicenza 351,79
PEOPLE: Il capitale sociale di Ravenna
Ravenna, forte dei massimi punteggi in fattori standard come la ‘partecipazione a spettacoli’ (1.994 ingressi registrati dalla SIAE ogni 100 residenti contro una media nazionale di 394) e ‘l’equilibrio di genere nei tassi di occupazione’ (il rapporto tra tasso femminile e tasso maschile è pari a 0,85 contro una media nazionale di 0,72), riesce a precedere l’élite delle città metropolitane (Milano, Firenze e Bologna) nella dimensione people.
Nella graduatoria Vicenza si piazza in basso, ben sotto le altre importanti città del Triveneto
Ravenna 694,78
Milano 691,97
Firenze 677,74
50esima Vicenza 491,28
GOVERNANCE: Firenze patria del buon governo. Le città metropolitane Firenze, Torino e Bologna conquistano la testa della graduatoria governance. Il capoluogo toscano prevale soprattutto grazie al maggiore equilibrio tra la componente standard e quella smart, ottenendo il punteggio assoluto più elevato per numerosità dei dataset liberati (oltre 100 per ciascuno dei tre livelli istituzionali considerati), gamma di strumenti di comunicazione e di rendicontazione sociale attivati dall’amministrazione comunale nonché piazzamenti notevoli nelle graduatorie per intensità dei followers su twitter (dove è seconda con 7,16 followers per 100 residenti preceduta solo da Torino che ne ha 9,25) e propensione all’associazionismo. La prima città del Mezzogiorno (Cagliari) è 50^.
IL CONFRONTO INTERNAZIONALE
La performance di Milano nel contesto nazionale si ridimensiona fortemente se si amplia lo sguardo al confine
europeo. Nei principali ranking internazionali la metropoli lombarda è ancora molto lontana dalle performance delle global cities Londra e Parigi e comunque indietro rispetto ai principali poli urbani del continente (Amsterdam, Berlino, Brussels, Francoforte, Madrid, Stoccolma, Vienna, Zurigo).