Civismi di facciata non autorizzati
C’è un civismo autentico ed un civismo di facciata.
La distinzione fra quello doc ed il relativo patentino che ne certifica l’autenticità viene illustrata oggi a mezzo stampa dall’ex sindaco Achille Variati e, in forma diversa, dal segretario dem cittadino Federico Formisano. In buona sostanza se il sindaco civico ha una maggioranza di centrodestra è sotto scacco ai partiti, e probabilmente ha in cassaforte la tessera di uno di essi perché il sindaco civico di centrodestra è in malafede per statuto. Al contrario il civico con maggioranza di centrosinistra è un civico autentico che ha un rapporto con i partiti fondato sul bene della città e ogni cosa che fa porta con sé l’aura della sacralità della polis e della perfezione morale. La narrazione di questi giorni intorno alla vicenda di Matteo Tosetto porta il germe della capacità del PD di disegnare una proposta politica per la città, che magari sia un po’ più seria dello sciacallaggio a cui stiamo assistendo. In sostanza chi si autorappresenta come portatore di superiorità morale ed intellettuale dovrebbe dimostrarlo con una linea politica che vada oltre le accuse a Rucco di essere ostaggio dei partiti e la santificazione di Tosetto che ha capito finalmente che il centrodestra è un luogo pieno di pericolosi sovranisti e populisti.
In questa realtà che il centrosinistra descrive c’è una sola vittima, la politica, quella fatta dal confronto di idee e di visione della città, quella in cui molti di noi si sono formati perchè dei maestri li hanno avuti e non dovrebbero adeguarsi al passo corto del last minute che piace tanto agli autodidatti della politica.
Last but not least, Rucco chieda al centrosinistra l’indirizzo dell’Autorità che rilascia il permesso per essere riconosciuto come civico, ci vada nel più breve tempo possibile e si sottoponga ai test.