Coldiretti: annata d’oro per le ciliegie nel Vicentino
Si respira aria di ottimismo tra i frutticoltori vicentini per la raccolta delle ciliegie, che prenderà il via tra una decina di giorni. Le piante, infatti, sono cariche di frutti come da anni non si vedeva, premessa per una produzione abbondante, che tutti si augurano possa ripagare delle forti perdite causate dalle gelate dello scorso anno.
“Tiriamo un sospiro di sollievo, perché quest’anno il gelo non ci ha colpito – sottolinea Terenzio Sartori, del settore frutticoltori di Confagricoltura Vicenza, che coltiva frutteti a Quinto Vicentino -. Sulle piante c’è un’esagerazione di frutti e la maturazione, rallentata dal freddo e aprile, in pochi giorni di caldo ha compiuto un’accelerazione tanto da recuperare il ritardo. Partiamo, quindi, fiduciosi, anche se bisogna dire che l’abbondanza porterà probabilmente ad avere frutti di piccolo calibro, quando il mercato oggi chiede ciliegie da 28 a 32 millimetri. Sapremo solo al momento della raccolta come sarà il prodotto e come verrà valutato. Dobbiamo, invece, stare attenti alla cimice che sta già cominciando a uscire, ma dall’esperienza fatta negli anni passati sappiamo che va combattuta per tempo, con le armi che abbiamo a disposizione, perché i danni siano contenuti”.
Anche dal punto di vista del mercato i presupposti sono ottimi. La Spagna, che in questo periodo ci invade solitamente con la sua produzione, in aprile è stata colpita da una forte ondata di maltempo, che ha causato danni a parecchie produzioni, dalle drupacee agli ortaggi. “Abbiamo parecchie varietà che ci consentono maturazioni differenziate nel tempo, come Ferrovia, Regina, Kordia, Durone di Vignola, andando a raccogliere fino a fine giugno. Il timore che abbiamo riguarda il momento difficile, tra post pandemia e conflitto in Ucraina, che ha portato a un aumento dei prezzi e quindi a una contrazione dei consumi. Vedremo come andranno le vendite soprattutto nella fase delle ciliegie precoci, che hanno prezzi più sostenuti”.
Si spera in un’annata che riporti il sorriso dopo un 2021 praticamente a reddito zero. A causa delle gelate, le perdite di produzione furono fortissime, soprattutto in pianura e negli impianti sforniti di sistemi antibrina. Anche il 2020 fu flagellato dal gelo, mentre nel 2019 fu la grandine a causare la spaccatura dei frutti precoci. Tra maltempo e perdita di valore i ciliegi, in Veneto, hanno subito una forte riduzione. Secondo i dati di Veneto Agricoltura, la superficie produttiva dei ciliegeti veneti si è ridotta dai 2.784 ettari del 2008 ai 1.968 ettari del 2021, di cui il 77% in provincia di Verona (1.510 ettari). Segue Vicenza con circa 250 ettari.