Coldiretti: “Rifiuti speciali, serve un ente di raccolta”
Nei giorni scorsi si è svolto un incontro, promosso congiuntamente dalle Associazioni di categoria agricole, per discutere sulla necessità di far ripartire il Servizio pubblico di raccolta dei rifiuti agricoli. Un Servizio che assicura un corretto smaltimento dei rifiuti agricoli a costi sostenibili, in virtù sia delle agevolazioni burocratiche-amministrative previste, che della possibilità per le aziende agricole aderenti di consegnare i rifiuti nelle piazzole di raccolta. Un Accordo di Programma sottoscritto dai vari enti ed associazioni coinvolte (Associazioni agricole, Camera di Commercio, Provincia, Enti di bacino, ecc..) istituisce il Servizio pubblico e da la possibilità ad un Ente pubblico (in passato il Ciat a nome e per conto dei vari Enti di bacino in rappresentanza dei Comuni vicentini) di indire una gara d’appalto per l’assegnazione del Servizio di raccolta e gestione dei rifiuti speciali agricoli. Rispetto al 2008, quando venne avviato il Servizio a livello provinciale, nel 2013 ci si è trovati a ragionare in assenza degli Enti di Bacino, escludendo il Ciat, ed in una situazione di incertezza generata dal fatto che i nuovi bacini non erano ancora operativi. Venuto meno il Servizio pubblico per il 2014, a causa della naturale scadenza del contratto, le Associazioni di categoria agricole hanno interpellato varie ditte del settore concordando delle tariffe agevolate. Preso atto che l’obiettivo è quello di far ripartire il Servizio pubblico per il prossimo anno, insieme ai sindaci presenti all’incontro sono state analizzate le varie possibilità sul tappeto, arrivando alla conclusione che è fondamentale individuare un soggetto pubblico, sia esso il Ciat, la Provincia o qualche altro Ente, che su delega dei Comuni possa indire una gara per l’assegnazione del Servizio di raccolta e gestione dei rifiuti speciali agricoli su scala provinciale, dopo aver sottoscritto con le parti un nuovo Accordo di programma. Sulla base di queste considerazioni verrà convocato a breve un tavolo di lavoro tra Associazioni agricole, il Ciat, Provincia, Regione ed una rappresentanza di sindaci, per capire quale possa essere l’Ente più indicato per fare da capofila dei Comuni e trovare la forma legalmente sostenibile per questo ruolo.