Come sono diventata dipendente dal Fentanyl con una dose: il dramma di San Francisco e della droga che sta sgretolando gli USA
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Riportiamo un interessante reportage di TF1 (Francia) su San Francisco e il dramma americano della dipendenza da Fentanyl, droga micidiale che si sta diffondendo anche in Europa ed Italia. San Francisco, nata con la corsa all’oro e il selvaggio West, oggi è la capitale dell’alta tecnologia, culla di Twitter, Uber e Airbnb, ma sta affrontando un’enorme crisi. Da diversi anni, dietro le sue torri, la città, che conta quasi un milione di abitanti, è in alcuni punti irriconoscibile. Sta collassando a causa della droga.
Qui si riscalda la dose di fentanyl con una fiamma ossidrica. Questo oppiaceo sintetico è cinquanta volte più potente dell’eroina, e il suo costo è inferiore ai dieci euro a dose, come riportato dal servizio delle 20 di TF1 visibile in apertura all’articolo.
La droga non colpisce solo una popolazione precaria. Sara, incappucciata, lavorava a Hollywood, con un ottimo stipendio. A causa di una singola dose è caduta nella dipendenza. “Un amico mi ha fatto pressione affinché provassi il fentanyl. Stavo male, ero un po’ depresso e avevo pensato al suicidio. Così l’ho preso, e all’inizio i miei pensieri negativi sono spariti. Ho pensato di poterne uscire subito dopo, ma sono diventata dipendente. Se posso darvi un consiglio, non toccatelo”, racconta Sara.
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“Davvero, stai lontano da quella roba.” L’alcol si consuma all’aperto, ovunque in questo quartiere grande come uno parigino. Qui, per pagare le dosi, si vendono oggetti rubati, a volte poche ore prima, ai passanti o ai turisti. Borse e portafogli in pelle sono in vendita davanti agli occhi.
La coppia mostrata nel reportage si droga da cinque anni. Vive per strada e racconta di una droga che devasta sia il cervello che il corpo. “La prima volta che l’ho presa, mi sono sdraiata a terra. Avevo crampi allo stomaco come mai prima d’ora, come se qualcuno mi avesse dato un calcio”, descrive la donna. “Dovrei calmarmi e limitarmi a una dose al giorno”, risponde quando il giornalista François-Xavier Ménage le chiede se è dipendente. “Mi fa così male la schiena che non riesco nemmeno a camminare. Stai davvero lontano da quella roba”, aggiunge l’uomo accanto a lei.
Polizia e agenti di sicurezza contro l’insicurezza
Il comune può schierare pattuglie, ma il traffico di droga non rallenta, né nelle mani né sugli scooter, dall’alba. Questo quartiere è diventato un letto di morte e la polizia, nonostante i notevoli sforzi, è sopraffatta. “Lavoriamo duramente e ci concentriamo su aree specifiche per catturare gli spacciatori. Abbiamo persino creato una forza speciale per arrestarli”, spiega un agente di polizia di San Francisco. Interrompe poi l’intervista quando François-Xavier Ménage gli fa notare che gli spacciatori sono ovunque. “Mi fermo qui. Sarebbe meglio parlare con il nostro responsabile delle comunicazioni, ma vi assicuro che le nostre squadre sono molto impegnate”, conclude.
“Siamo ancora nel quartiere Tenderloin e quello che dobbiamo capire è che l’insicurezza è molto alta. All’ingresso di alcuni parchi, inclusi quelli dove ci sono bambini, ci sono agenti di sicurezza”, spiega François-Xavier Ménage mentre passa davanti a un parco sorvegliato. Nelle vicinanze, molte attività commerciali chiudono, e alcuni alberghi, sull’orlo del fallimento per mancanza di turisti, stanno facendo causa al comune.
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Ex tossicodipendenti per aiutare i nuovi
Le associazioni lavorano sul campo: ex tossicodipendenti sono assunti per aiutare chi è appena entrato nel vortice della dipendenza. “Se vedete qualcuno per strada in overdose, somministrate questo prodotto, è uno spray nasale”, spiega un operatore, mostrando Narcan. “Facciamo anche test antidroga per verificare quali sostanze sono presenti nei farmaci”, aggiunge.
Negli Stati Uniti, l’anno scorso, 75.000 decessi sono stati collegati al fentanyl. I volontari suggeriscono al team di TF1 di attraversare il centro città fino alla sede dell’associazione. In 30 minuti, incontreranno centinaia di consumatori, alcuni proprio ai piedi del municipio, in pieno delirio.
“Ora è il fentanyl, ed è ancora più mortale”
A circa un chilometro di distanza, i vigili del fuoco vengono chiamati per un incendio in un fatiscente hotel, mettendo in luce un’altra crisi: quella dell’edilizia abitativa. A San Francisco, metà degli uffici sono vuoti a causa del Covid e del telelavoro. Non c’è mescolanza sociale, e il centro sta diventando un ghetto della droga. “Quando sono arrivato qui c’era l’eroina, ora è il fentanil ed è ancora più mortale”, riflette un vigile del fuoco.
Anche lui conosce a memoria San Francisco, mentre un tassista critica i democratici e l’ex procuratrice locale, Kamala Harris, per non aver fatto abbastanza. “Sono al potere da decenni. Sono come dentisti disonesti: non cercano le carie, non le curano. Per curarle bisognerebbe cavare i denti. E bisogna sapere che fa male”, dice il professionista.
Una città di contrasti
Quando si lascia il centro per le alture, emerge un’altra città. San Francisco ha la più alta concentrazione di miliardari degli Stati Uniti. François-Xavier Ménage conclude il reportage osservando questo contrasto: “Così finisce il nostro viaggio di 3.500 km, da Chicago alle alture di San Francisco. Se dovessimo riassumere la situazione politica prima delle elezioni, forse lo faremmo con questa immagine: siamo più che mai in una terra di contrasti.”