Commissione consiliare Controllo e garanzia, i capigruppo: “Inaccettabile che venga strumentalizzata”
La polemica sulla data di convocazione della commissione consiliare Controllo e garanzia per discutere sul futuro di Aim innescata dal suo presidente, il consigliere di minoranza Raffaele Colombara, ha provocato l’intervento di Gioia Baggio di Idea Vicenza, Andrea Pellizzari della Lega Nord, Roberto Cattaneo di Forza Italia e Roberto D’Amore di Fratelli d’Italia, dopo che Colombara aveva criticato la scelta di convocare la commissione al 28 novembre.
“Ancora una volta siamo di fronte a una chiara provocazione che nulla ha a che vedere con gli interessi della collettività, ma è riconducibile al solito modo irresponsabile con il quale questa minoranza tenta di speculare sul futuro di Aim” – fanno sapere i capigruppo – “perchè quella data era stata fissata in base alla disponibilità dei consulenti dell’advisor Roland Berger che saranno presenti per spiegare dettagliatamente gli scenari possibili attraverso una presentazione adeguata, proprio con l’obiettivo di mettere tutti i consiglieri commissari nelle condizioni migliori per affrontare l’argomento. Per cui è assolutamente falso il fatto che si voglia tenere all’oscuro la commissione o addirittura che la si voglia evitare, perchè questa amministrazione è determinata a garantire il massimo della trasparenza, tant’è che il sindaco aveva già garantito l’incontro nella data in cui sarebbe stato disponibile anche l’advisor Roland Berger”.
Ma i capigruppo di maggioranza vanno oltre e giudicano inaccettabile che una commissione di garanzia venga utilizzata dalla minoranza in modo distorto e con finalità politiche e strumentali.
“E’ ridicolo, arrogante e scorretto che la minoranza pretenda di dettare l’agenda dell’amministrazione” – rincarano Baggio, Pellizzari, Cattaneo e D’Amore – “perchè i tempi e i modi per la realizzazione del proprio programma li decide chi ha vinto le elezioni. L’amministrazione non sottrae la materia alla discussione degli organi competenti, ma non si presta alla strumentalizzazione di chi usa consiglio e commissioni in modo improprio e per puri scopi politici, abusando del proprio ruolo istituzionale”.