Coste croate vs. spiagge venete. Sarà una bella gara! Voi per chi tifate?
Dopo la pubblicazione del mio editoriale del 10 luglio titolato “Fra euro e inflazione, conviene ancora andare in ferie in Croazia?” ho ricevuto numerosi messaggi di amici a commento dello stesso.
Francamente non me l’aspettavo, perché ai miei occhi si trattava semplicemente di un pezzo di carattere economico, che mirava ad illustrare gli inevitabili effetti dell’entrata di un Paese nel club della moneta unica.
Ma non essendo un frequentatore abituale della Croazia, non avevo l’esatta percezione di quanti veneti siano attratti da quelle coste scogliose, da quel verde, da quel mare cristallino, e di quanti vi trascorrano le ferie da molti anni.
Rafforzando così la mia idea che la Croazia rappresentava per tante persone la vacanza “low cost” a poco più di tre ore di macchina da Vicenza o da Padova.
Tutti gli amici che mi hanno scritto mi hanno confermato che effettivamente i prezzi in Croazia hanno subito una netta impennata dopo il 1° gennaio, e mi ha divertito in particolare un messaggio in cui si metteva in evidenza un’altra “attrattiva”, vale a dire la presenza di gran numero di belle donne. In realtà l’espressione usata era un po’ “più esplicita” (xe pien de f….) ma, pur apprezzando molto il prodotto, capisco che quel tipo di offerta sia meno importante ed allettante per un turismo di tipo familiare.
A questo punto credo possa essere interessante approfondire ulteriormente la questione.
Partendo dalla constatazione innegabile che l’ingresso nell’area euro dal 1° gennaio 2023 ha comportato per la Croazia un effetto simile a quanto accadde in Italia nel 2002, con la famigerata equazione “1 euro uguale 1.000 lire”.
Di conseguenza non ritorno ancora sulla speculazione che sicuramente ha giocato e gioca pesantemente su questa rincorsa dei prezzi (ladri ed approfittatori sono presenti ovunque sotto tutti i cieli, questa è la grande verità!), ma credo sia importante valutare come questo fatto possa in qualche modo influenzare i flussi turistici con destinazione Croazia.
Al riguardo sono andato a rileggere le dichiarazioni rilasciate da Marco Michielli, Presidente di Confturismo Veneto, in una intervista della fine dello scorso anno: «…Di questa novità posso essere soltanto felice. Abbiamo visto, in precedenza, che ogni volta che un nuovo Paese europeo si sia convertito all’euro i prezzi sono aumentati. E siccome l’ultimo vero elemento di competitività della Croazia rispetto all’Italia era rimasta la differenza sui listini, per quanto ormai sotto molti aspetti di fatto azzerata, finalmente giocheremo a parità di condizioni…”.
Eccolo il vero nodo della questione, mirabilmente riassunto da Michielli con l’espressione “giocheremo a parità di condizioni”!
Che va inquadrata a mio avviso partendo dalla constatazione che il Veneto e la Croazia lavorano sullo stesso tipo di mercato turistico, e l’impennata dei costi in atto presso i nostri vicini dovrebbe aiutare notevolmente i nostri operatori.
Detta in altre parole, fino allo scorso 1° gennaio la Croazia poteva giocarsi la carta “mare splendido e costi bassi”; ed in effetti i prezzi erano inferiori di circa il 15%, se non di più, rispetto all’Italia.
Adesso alcuni amici mi parlano di una tazzina di caffè a 2,60 euro, di un litro di vino a 15 euro, di una pizza dai 10 ai 18 euro, di una pallina di gelato a 2 euro, di un’acqua minerale servita a tavola a 5,50 euro.
Ammesso che, magari dopo la prima impennata, i commercianti facciano un po’ di marcia indietro, credo che, ben che vada, i prezzi croati saranno alla fine uguali a quelli italiani, anche se ad una resipiscenza dei “bottegai” ci credo poco, perché in vita mia non ricordo mai di aver visto i prezzi calare una volta aumentati.
Certo i pranzi di pesce a 20 euro sono ormai un ricordo lontano, ma qualche piccolo vantaggio a favore della Croazia rimarrà, e penso ad esempio al prezzo dei carburanti (ieri il costo medio della benzina era di 1,517 euro al litro).
E sicuramente positivo per i croati è anche l’annullamento delle code ai valichi di frontiera vista l’entrata nell’area Schengen, sebbene io penso che il “vacanziere” italico mettesse già in conto fin dalla partenza soste di lunghezza imprevedibile, nonché code alla dogana.
Detto questo, dato per scontato che i costi di una vacanza sulle coste croate costerà più o meno come quella in una delle località venete, la domanda vera è questa: quanti dei turisti e pendolari che sceglievano le spiagge oltre il confine di Rabuiese, passando la corta Slovenia per raggiungere l’Istria e la Dalmazia con le sue isole, sceglieranno di spostarsi nuovamente dalla nostra parte dell’Adriatico, optando per le spiagge che vanno da Grado a Rosolina Mare?
Leggendo qua e là qualche dichiarazione degli operatori, ci sono stime che indicano che il 20% dei turisti potrebbe considerare appunto di evitare il disagio di un viaggio, preferendo la vicinanza e la comodità ad esempio di Sottomarina o Jesolo o Caorle.
La mia impressione è che queste previsioni siano un po’ ottimistiche, anche se capisco che la “voglia di riscatto” sui croati sia tanta!
A dirla tutta io penso che, alla fine, sulle scelte più di tante considerazioni di tipo economico saranno determinanti i gusti e le preferenze del singolo turista.
Certo le nostre spiagge, con la loro profondità e gli arenili sabbiosi, sono più adatte alle famiglie ed ai bambini, mentre il turismo che finora ha scelto le coste croate probabilmente cercava il bel mare, pur sapendo che nella maggioranza dei casi avrebbe trovato roccia e non sabbia.
Aggiungo che le nostre acque saranno pure meno limpide e trasparenti di quelle croate, ma è anche vero che il 90% delle nostre spiagge mantiene la bandiera blu ormai da diversi anni, e sappiamo quanto questo elemento sia considerato dirimente dalla clientela straniera.
E non va trascurato neanche il fatto che la destinazione Croazia sarà sì molto ambita sul mercato tedesco e austriaco, ma noi italiani possiamo offrire un rapporto qualità prezzo, a parità di costi, superiore sul fronte dei servizi.
Alla fin fine chi ama la costa scogliosa immagino continuerà a frequentare la Croazia, magnificandone giustamente la bellezza, nonostante i disagi del viaggio ed i prezzi non più concorrenziali, e chi invece ama le spiagge profonde con le file interminabili di ombrelloni privilegerà i nostri lidi.
In definitiva fra Veneto e Croazia sarà una bella gara, il cui esito, forse, conosceremo a fine stagione!
Umberto Baldo
Ps: sono certo con queste considerazioni di non aver minimamente influito sulle vostre scelte di dove trascorrere le vacanze; se in Veneto o in Croazia. Ma, credetemi, non ne avevo alcuna intenzione!