Countdown per le Amministrative con il Terzo Polo in lockdown
Giacomo Possamai è sceso in campo una settimana fa, Francesco Rucco sta probabilmente mettendo a punto gli ultimi dettagli prima di ufficializzare la sua candidatura, i 5 Stelle stanno facendo pomo o pero per decidere se scegliere la linea trevisana di andare da soli al primo turno o aggregarsi al PD, Claudio Cicero ritorna a 360 gradi come fece con la Sartori, Lucio Zoppello raccoglie il dissenso interno del rucchismo in partnership con Marco Lunardi, ma in questo scenario in divenire c’è somma incertezza dalle parti del cosiddetto Terzo Polo. Un’area politica che sembra in lockdown nonostante i non pochi segnali di consenso che ha ricevuto alle Politiche di settembre.
Da settimane i due leader di Italia Viva e Azione, Daniela Sbrollini e Otello Dalla Rosa, si alternano nel dichiarare che si presenteranno con un loro candidato sindaco, che uniranno i simboli al nuovo contenitore civico Per una Grande Vicenza, che stanno valutando almeno un paio di nomi, ma, al momento, il silenzio è sospetto.
Vi è chi teme che Dalla Rosa stia negoziando con Possamai, chi pensa che le uscite della Sbrollini siano solo marketing e nel frattempo le amministrative si avvicinano e gennaio sta finendo. Da Roma giungono notizie di una data possibile per le elezioni, che potrebbe essere il 7 di maggio. Se la news viene confermata, significa che abbiamo davanti un tempo molto corto per convincere i vicentini. Gli unici che se ne potrebbero avvantaggiare sono Francesco Rucco, che è in campagna elettorale permanente, e Giacomo Possamai che è già partito alla conquista dei quartieri.
La curiosa coincidenza che riguarda Otello Dalla Rosa è lo schema della sua linea politica.
Come nel 2018 parte con un progetto interessante, Per una Grande Vicenza, e rompe il cordone ombelicale con il PD qualche mese fa, all’epoca lo fece utilizzando l’occasione delle Primarie dove mise in scacco sia Variati che Possamai, ma,come nel 2018, dopo il bel gesto trasmette incertezza.
L’incertezza di allora lo portò a non rottamare il PD diventando, di fatto, il continuatore dei dieci anni di Variati e soprattutto dei suoi assessori, anche di quelli che la città non amava. E perse la spinta di una discontinuità su cui Rucco lo sconfisse.
Ora, dietro l’opacità sul candidato proprio, rischia di commettere lo stesso errore se non si decide a lanciare il cuore oltre l’ostacolo. La politica vive anche di gesti simbolici, al di là dei risultati immediati, e se non si distingue da Possamai, ne diventa inevitabilmente una parte, perdendo l’identità di un’alternativa possibile a Rucco e al capogruppo dem, sottraendo al mercato del consenso l’approdo per l’elettore che non si riconosce nell’uno o nell’altro.
Cosa servirebbe allora? Una candidatura dal basso del Terzo Polo potrebbe animare il dibattito polarizzato tra centrodestra e centrosinistra ad esempio. Ci risulta che Raffaele Colombara sia disponibile a giocarsela, che Cristiano Spiller accetterebbe la sfida, magari anche altri nell’area del Terzo Polo, ma i virgolettati di Daniela Sbrollini e la riservatezza di Otello Dalla Rosa possono sembrare finalizzati ad una gestione verticistica dell’eventuale candidato sindaco. Allora perchè non lanciare le Primarie? Due candidati li hanno di sicuro, altri potrebbero arrivarne, un movimento dal basso che riporti un po di democrazia nel sistema di rappresentanza dei candidati sindaci potrebbe essere vincente. Sul piano della credibilità di sicuro, sul consenso possiamo parlarne, ma, vista dalla parte del cittadino, dare la possibilità ai vicentini di partecipare senza filtri alla scelta di un candidato sindaco alternativo a Rucco e Possamai sarebbe un gesto tanto naturale quanto rivoluzionario.
Consiglio non richiesto a Otello e Daniela: fate voi le Primarie, dimostrate che si può ancora fare politica con il sale della democrazia. Francesco Rucco nel 2018 partì in versione underdog, la Meloni lo ha dimostrato nel settembre scorso. Il candidato perfetto non esiste. Esiste il candidato che ci crede.