Covid, il boom del sexting
E’ inutile negarlo, oggi come oggi “il sesso virtuale è più salubre”, come diceva “2030”, una nota canzone di un gruppo degli anni ‘ 90. La psicosi da Coronavirus, infatti, ha portato ad un incremento dello scambio di foto piccanti attraverso messaggini, chat ed email, il famoso “sexting”. Neologismo formato da «sex» e «texting» è ormai conosciuto come uno scambio digitale a sfondo sessuale ed ha avuto un incremento enorme durante la pandemia. Il motivo è presto detto: chi preferisce rimanere isolato nel timore di un improbabile contagio, può optare per una relazione più “virtuale”. Certo è che, virtuale o reale, per mantenere viva la fiamma della passione in tempi di Coronavirus, secondo le ultime statistiche, come spiega Alex Fantini, fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com, il 58% delle donne ed il 47% degli uomini infedeli ha inviato foto piccanti proprie o di altri. È così che il sexting si è consolidato come nuovo fenomeno del 2020, molto in voga soprattutto tra chi è propenso a tradire il partner, ma non solo: oltre la metà degli italiani sessualmente attivi (52,5%) – che sia ad un partner ufficiale o ad un partner occasionale – invia di contenuti a sfondo sessuale attraverso il telefonino. Lo smartphone è letteralmente diventato, tra le altre cose, anche uno strumento di comunicazione sessuale. Altro che Orwell.