9 Aprile 2025 - 9.47

Crac Popolare di Vicenza: nuovo sconto di pena per Zonin

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A dieci anni dal crac della Banca Popolare di Vicenza, arriva il verdetto definitivo della Corte di Cassazione. Intorno alle 23.30 di ieri, i giudici della Suprema Corte hanno chiuso il procedimento penale nei confronti dell’ex presidente Gianni Zonin, concedendogli un ulteriore sconto di pena rispetto alla sentenza di secondo grado.

Zonin, inizialmente condannato a 6 anni e mezzo in primo grado, aveva già visto la pena ridotta a 3 anni e 11 mesi in appello. Ora, con la decisione della Cassazione, la condanna è stata ulteriormente ridotta a 3 anni e 5 mesi.

Stessa pena per l’ex vicedirettore generale Andrea Piazzetta, mentre l’altro ex vicedg Emanuele Giustini ha ottenuto una riduzione di 108 giorni sulla condanna.

Per Paolo Marin, anch’egli ex vicedirettore generale, la Corte ha disposto un nuovo calcolo della pena da parte dell’Appello, escludendolo da uno dei capi d’accusa per non aver commesso il fatto.

Infine, per il dirigente Massimiliano Pellegrini, la Suprema Corte ha disposto l’annullamento con rinvio della sentenza d’appello: il suo processo dovrà essere rifatto in secondo grado.

Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di aggiotaggio, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza e falso in prospetto, reati legati al collasso della storica banca vicentina, che ha lasciato migliaia di risparmiatori senza tutela.

La sentenza definitiva chiude un capitolo giudiziario lungo e complesso, ma lascia ancora aperte molte ferite sul piano civile ed economico, soprattutto per gli ex soci e obbligazionisti coinvolti nel tracollo.

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