CREAZZO – Acqua nelle tubature di amianto?
Inquinamento da amianto? Rischio scomodo e silenzioso, soprattutto quando potrebbe arrivare dalle tubazioni per la distribuzione dell’acqua potabile. In Italia, si vocifera, ben 100mila chilometri di tubazioni potrebbe essere soggette al problema.
Un rischio duplice se pensiamo a fenomeni di usura di queste tubazioni causati dalle escursioni termiche e da fenomeni sismici seppur di modesta entità.
L’impatto sulla popolazione ha un nome: neoplasie. Ricercatori hanno già focalizzato questo problema e il numero di mesoteliomi pleurici nei quali non si riesce a ricostruire le esposizioni riguardano le donne, perché trascorrono più tempo in casa e sono più esposte all’inquinamento sia per ingestione che ambientale.
La Comunità scientifica è assolutamente convinta che ci sia un impatto cancerogeno negativo anche sull’apparato gastro-enterico.
La Società Acque Vicentine del gruppo A.I.M. SpA che gestisce il servizio idrico dell’acqua per Vicenza e per Creazzo con 31 Comuni Soci e con capitale, al momento, totalmente pubblico ha l’obbiettivo, tra gli altri, di salvaguardare il benessere dei cittadini attraverso la fornitura di un servizio idrico efficiente, sano e rientrante sempre nei migliori valori di purezza prevista dalle normative nazionali e internazionali. La stessa Società dichiara: “Acque Vicentine è consapevole di rivestire un ruolo chiave nella tutela della salute e dell’ambiente vicentino. Perciò svolge la propria missione con serietà, impegno ed accuratezza.” Nel sito internet della Società sono consultabili i dati circa la qualità dell’acqua nei singoli Comuni ma non sono evidenziati i valori circa la presenza di fibre sottili rilevabili al microscopio di amianto bianco crisotilo, cancerogeno, o la presenza anche di anfiboli, vale a dire amosite e crocidolite. Quest’ultimi cancerogeni come il crisotilo, però più aggressivi.
Il Movimento 5 Stelle di Creazzo pertanto interroga il Sindaco per sapere se nella rete di distribuzione dell’acqua di Creazzo vi sia ancora la presenza di manufatti di cemento/amianto e se l’azienda sopra indicata sia in possesso di una mappatura della rete distributiva dell’acqua, nello stesso Comune, con la tipologia delle condutture utilizzate al momento e del posizionamento delle stesse. Il passo successivo sarà porre in atto tutte le azioni conseguenti per verificare la presenza, nelle tratte eventualmente interessate, degli agenti cancerogeni indicati in premessa. Dopo le dovute ricerche e in presenza di dati scientifici sarà doveroso informare la popolazione sulla pericolosità dell’uso dell’acqua condotta nelle abitazioni da condutture in cemento-amianto. Qualora sia riscontrata la presenza di amianto, quali rimedi intenderà intraprendere verso la società AIM affinché riporti la rete distributiva nella norma? Vi terremo aggiornati sulle risposte.