15 Gennaio 2025 - 14.12

Crescono i prezzi dell’energia: in Confcommercio Vicenza c’è la convenzione

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In un anno il prezzo a megawattora dell’elettricità è passato da poco più di 99 euro del PUN  (Prezzo Unico Nazionale) di gennaio 2024 ai 137 euro dei primi giorni di questo mese, con un + 38%. Peggio ancora è andato il gas, il cui valore di riferimento, il PSV, è passato dai 31,2 euro a megawattora, sempre a gennaio 2024,  ai 47, 6 dell’ultimo dato disponibile di dicembre, con un + 53% .

“Siamo distanti dai picchi raggiunti qualche anno fa, ma questo aumento preoccupa le nostre imprese, soprattutto quelle che hanno consumi significativi, come ad esempio la ristorazione, i panifici, le pasticcerie, gli alberghi, i grossisti di prodotti alimentari, le macellerie, i supermercati – è il commento di Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza -. Secondo i calcoli della Confederazione nazionale, le aziende del terziario di mercato, nel 2024, hanno registrato un incremento della spesa media energetica del 35% rispetto al 2019 e a questo si aggiungono, per alcuni settori, anche i rincari delle materie prime. Si tratta di una situazione allarmante, che influisce negativamente sulla dinamica dei prezzi di beni e servizi”.

Correre ai ripari diventa essenziale ed è proprio per far fronte anche a questa situazione che Confcommercio Vicenza ha rinnovato nei giorni scorsi, con nuove condizioni, la convenzione stretta con Agsm-Aim proprio sulle forniture di energia elettrica e gas metano alle imprese vicentine del Terziario associate. “Si tratta di offerte variabili, dunque comunque legate alle dinamiche di mercato – spiega il presidente Piccolo -, sulle quali però siamo intervenuti assicurando uno spread applicato agli indici PUN e PSV molto contenuti.

Un vantaggio che si aggiunge alle ottime condizioni sulle quote fisse. Il consiglio che vogliamo dare come Associazione alle imprese del commercio, turismo e servizi della provincia, è di mettersi in contatto con il nostro Sportello Energia che potrà supportarle nell’analisi dei costi che stanno attualmente sostenendo, confrontandoli con la nostra convenzione, così da fare una scelta oculata sulle forniture in grado di limitare l’incidenza dei rincari”.

Chiaro, poi, che il problema energetico va affrontato anche e soprattutto su una scala diversa rispetto all’ambito locale, perché le nuove tensioni sui prezzi di elettricità e gas derivano in particolare dalle criticità geopolitiche, da speculazioni finanziarie e da altri fattori, come la stagionalità delle forniture e i limiti infrastrutturali. Da qui la richiesta di Confcommercio nazionale, rilanciata dal presidente Piccolo, di “rivedere gli oneri generali di sistema, che per le imprese del terziario incidono per il 26% sulla bolletta elettrica, e mettere sul tavolo misure per incentivare l’efficienza energetica delle imprese. E poi, a livello europeo – continua il presidente di Confcommercio Vicenza –  è prioritario agire su tre filoni: fissare un tetto massimo al prezzo del gas tra 50 e 60 €/MWh,  così da contenere la volatilità e prevenire ulteriori rialzi speculativi; riformare il mercato dell’energia separando i prezzi dell’elettricità da quelli del gas, in modo da riflettere meglio i costi di produzione e garantire tariffe eque;  avviare accordi strategici di lunga durata con partner affidabili, evitando di rivolgersi ai mercati spot”.

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