2 Maggio 2019 - 10.27

Danza in Rete, un successo globale

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Si è conclusa da pochi giorni la seconda edizione di Danza in Rete Festival | Vicenza – Schio – oltre due mesi di programmazione dal 15 febbraio al 20 aprile 2019, più di 50 appuntamenti in programma da venerdì 15 febbraio a sabato 20 aprile 2019 – eventi realizzati in varie sedi delle due Città, in Sala Maggiore, al Ridotto, nel Foyer e sul Palco della Sala Maggiore del Teatro Comunale Città di Vicenza; al Teatro Astra e al Teatro Civico di Schio; nell’Odeo del Teatro Olimpico e a Palazzo Chiericati, come luoghi monumentali della città palladiana; allo Spazio AB23 e al Teatro Spazio Bixio di Vicenza come luoghi off; in Piazza dei Signori a Vicenza e in Piazzetta Garibaldi a Schio come spazi urbani. Un evento totale, il Festival dedicato all’espressione coreutica in tutte le sue forme, promosso dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Civico di Schio (realizzato anche con i contributi della Camera di Commercio di Vicenza e della Fondazione Giuseppe Roi) che già alla prima edizione, lo scorso anno, è riuscito ad ottenere il riconoscimento e i contributi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, grazie al pieno raggiungimento degli obiettivi dichiarati nel progetto e alla qualità artistica delle sue proposte.

Vale la pena di ricordarlo, nella ricorrenza della giornata internazionale della danza, il 29 aprile, perché da anni, grazie all’esperienza consolidata di Vicenza Danza, il palcoscenico vicentino è riconosciuto a livello nazionale per la qualità della sua programmazione artistica che vede fare tappa in Città le più importanti e significative compagnie internazionali (Hofesh Shechter Company-Shecter II, il Ballet du Grand Théâtre de Genève, i Momix, la Paul Taylor Dance Company – alla prima uscita italiana dopo la scomparsa del fondatore, la Compagnie Hervé Koubi, la compagnia di flamenco di Marìa Pages, solo per citare i nomi di questa edizione); a questa tradizione di eccellenza corrisponde un pubblico maturo e consapevole, in grado di apprezzare anche le proposte più innovative.

Ed è il Festival Danza in Rete I Vicenza – Schio – evento “globale” che pervade i luoghi di spettacolo e gli spazi urbani delle due Città che lo promuovono – a rappresentare lo spin-off della prestigiosa stagione di danza del Teatro Comunale per porre la Danza, le sue modalità espressive e le sue potenzialità di relazione, come segno e identità forte del territorio. È un progetto triennale, presentato al Ministero, concepito per avvicinare il pubblico alle nuove espressioni della danza contemporanea in situazioni e contesti innovativi (non solo nei teatri, ma con proposte performative realizzate anche in luoghi artistici particolari e in spazi urbani) che mette in rete le esperienze condivise della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza con la Fondazione Teatro Civico di Schio; presenta una serie di eventi nati per favorire il ricambio generazionale del pubblico, cercando quindi di avvicinare nuove tipologie di spettatori, accrescendo le loro competenze con azioni specifiche. Danza in Rete Festival è dunque un’esperienza di spettacolo condivisa, in cui non solo gli artisti e i performer sono protagonisti, ma in cui il pubblico (di tutte le fasce di età, di diverse provenienze ed estrazioni sociali) è coinvolto, si sente partecipe e “restituisce” alla comunità queste emozioni. E l’essere un progetto condiviso è stato uno dei punti di forza che lo hanno caratterizzato e connotato.

Il Festival ha saputo inoltre accendere un nuovo interesse grazie ad una proposta diversificata e molto ricca, con azioni performative e di empowerment rispetto al fatto artistico, in grado di catalizzare l’attenzione di pubblici di tutte le età. Non solo una vocazione tematica (tipica del Festival) o la presentazione di eventi in “prima visione” (altro elemento fondante del Festival) quanto la proposta di numerosi e inediti percorsi artistici e creativi (anche grazie allo scouting di interpreti appartenenti a giovani e giovanissime generazioni, presentati nella sezione Off) hanno saputo creare un’offerta originale, sottolineando vocazioni di luoghi di spettacolo e attivando una “rete” principale sul territorio (quella di Vicenza-Schio) in connessione con altre realtà.

Dal punto di vista dei “numeri” anche la seconda edizione del Festival è andata ben oltre le aspettative: quasi 10.000 presenze (9.968 per l’esattezza, oltre 20% rispetto alla prima edizione), 27 compagnie per un totale di 193 artisti, 14 scuole primarie e per l’infanzia (con 1.082 alunni) coinvolte nella partecipazione agli spettacoli di Danzare per Educare, 680 allieve ed allievi delle scuole di danza di Vicenza e provincia, 2 progetti di audience development e audience engagement, Teatro con Vista per gli studenti delle scuole superiori e Spettatori Danzanti, aperto a tutti.

Anche nell’edizione 2019 la sezione Off del Festival si è proposta come attrattore per le fasce più giovani di pubblico under 30; da segnalare inoltre che se la maggioranza degli spettatori proviene da Vicenza e provincia, notevole è stata l’affluenza dalle altre città capoluogo del Veneto. Anche l’identità del Festival con il suo nome Danza in Rete risulta già fortemente riconoscibile, come testimonia quasi il 60% degli spettatori.

La nutrita programmazione del Festival è stata suddivisa in sezioni a rappresentare le diverse anime e ispirazioni, rivolte a pubblici differenziati, per promuovere e sostenere un approccio trasversale, generando attenzione e conoscenza anche nei confronti delle forme più sperimentali e interdisciplinari dello spettacolo dal vivo.

Gli spettacoli ovvero gli appuntamenti di danza del Teatro Comunale di Vicenza, in Sala Maggiore e al Ridotto e del Civico di Schio, che hanno presentato le grandi formazioni internazionali (già citate) e le compagnie e gli interpreti italiani di maggior prestigio (Marco D’Agostin, Balletto di Roma, Compagnia MK, Nuovo Balletto di Toscana, Silvia Gribaudi) – appuntamenti sempre da tutto esaurito, a cui si sono aggiunti due importanti appuntamenti con il balletto classico il Balletto Yacobson di San Pietroburgo e il Gala dedicato a Marika Besobrasova, che ha chiuso il Festival.

La sezione Danza in Rete Off vocata alla ricerca di nuovi percorsi artistici per l’affermazione dei linguaggi del contemporaneo con interpreti nuovi e nuovissimi, italiani e stranieri ha preso vita nei suoi 11 appuntamenti in spazi alternativi (il Foyer e il Palco del Teatro Comunale di Vicenza, il Teatro Civico di Schio, lo Spazio Bixio, lo Spazio AB23) e monumentali (Palazzo Chiericati, l’Odeo del Teatro Olimpico); Daria Menichetti, Mounir Saeed, C&C Company, Gennaro Lauro, Giulia Menti e Francesca Bedin, Manolo Perazzi, Stefano Questorio, Aristide Rontini (che recupererà in giugno la sua performance non realizzata a causa di un infortunio), Silvia Bertoncelli e Francesca Foscarini, i nomi degli interpreti, alcuni già molto conosciuti.

E ancora la nuova sezione Danza Urbana (con performances in Piazza dei Signori a Vicenza e in Piazzetta Garibaldi a Schio) con gli artisti Tonia Laterza, nel capoluogo e Francesco Capuano e Nicola Picardi esibitisi in terra scledense. Accanto a queste si sono consolidate le sezioni dedicate ai giovani artisti come le Residenze Artistiche (Daniele Ninarello) e il Progetto Supporter (le brevi esibizioni di Daniele Salvitto, Manolo Perazzi e Alessandro Torresin prima degli spettacoli in Sala Grande e al Ridotto del Comunale).

A pubblici particolari, come di consuetudine, si sono rivolte invece le sezioni Danzare per Educare, la rassegna di danza per le scuole e le famiglie (Alessandro Sciarroni/Balletto di Roma, Simona Bucci, Sosta Palmizi e Rossoteatro) e Dance Well, l’esperienza inclusiva di danza contemporanea per il Parkinson (con il progetto pilota avviato nella Città di Bassano) al Teatro Civico di Schio.

Dedicati a tutto il pubblico sono stati gli Incontri con la Danza (approfondimenti con giornalisti e critici prima degli spettacoli, con Nicoletta Martelletto, Maria Luisa Buzzi, Carmelo Zapparrata, Ermanna Carmen Mandelli), gli Incontri con gli Artisti (al termine delle performances della sezione Off, condotti da Giulia Galvan), Corpo Giochi Off (laboratorio di movimento per bambini e famiglie a cura della coreografa Monica Francia), le Masterclass (lezioni, anche pratiche) con alcuni degli artisti del Festival – Carlo Massari di C&C Company e Francesca Foscarini, l’audience engagement Spettatori Danzanti condotto dalla regista Ketty Grunchi, mentre è stata dedicata specificamente agli studenti degli Istituti Superiori l’esperienza di audience development Teatro con Vista curata dall’attore e formatore Andrea Dellai.

Complessivamente l’edizione 2019 del Festival ha presentato, nei due mesi di programmazione, 28 spettacoli e performances con artisti italiani ed internazionali: l’anteprima del nuovo spettacolo dei Momix ‘Alice’, 6 anteprime nazionali, 12 coreografie in prima nazionale, 8 tra produzioni e coproduzioni, 4 spettacoli dedicati alle scuole dell’infanzia e alle scuole primarie, 2 eventi di danza urbana, 3 appuntamenti del Progetto Supporter, 4 Incontri con la Danza con i critici prima degli spettacoli, 11 Incontri con gli artisti dopo le performances Off, 2 masterclass e 2 percorsi di audience development, un progetto complessivo con oltre 50 appuntamenti (a cui si sono aggiunti i 3 appuntamenti al Cinema, dedicati al balletto, in diretta dalla Royal Opera House di Londra e dal Teatro Bolshoi di Mosca), un’imponente massa critica che testimonia la crescita della proposta e la complessità dello sforzo organizzativo.

La performance Alexis nell’ambito di Danza in Rete Off – di e con Aristide Rontini,inizialmente prevista pervenerdì 5 aprile alle 21.00 sul Palco del Teatro Civico di Schio e saltata a causa di un infortunio al coreografo-interprete, sarà presentata al pubblico martedì 18 giugno alle 21.00 nel Foyer del Teatro Comunale di Vicenza. Il programma della serata prevede inoltre la performance in 12 azioni – L’ORA – del Collettivo Jennifer rosa di Vicenza; concept e conduzionesono a cura di  Chiara Bortoli, Francesca Contrino, Vasco Manea, Francesca Raineri.

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