3 Aprile 2025 - 11.16

Dazi – Trump scatena una guerra commerciale globale e isola gli USA. Le reazioni

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Gli esperti parlano di una vera e propria “dichiarazione di guerra all’economia globale”. Mercoledì 2 aprile, il presidente Donald Trump ha annunciato nuovi dazi doganali elevati, con impatti significativi sull’Asia e sull’Unione Europea. Questa offensiva protezionistica, la più drastica dagli anni ’30, prevede un dazio minimo del 10% su tutte le importazioni e tariffe ancora più pesanti per i Paesi considerati ostili in ambito commerciale.

Stangata sui mercati internazionali

Le misure colpiscono duramente la Cina, che vedrà i suoi prodotti tassati con un dazio del 34%, oltre al 20% già imposto dall’amministrazione Trump. L’Unione Europea subirà un prelievo del 20%, mentre per il Giappone l’aliquota sarà del 24%, per l’India del 26% e per il Vietnam addirittura del 46%.

L’imposta generale del 10% entrerà in vigore il 5 aprile, mentre l’aumento dei dazi su alcuni Paesi scatterà il 9 aprile.

Reazioni internazionali: tensioni con l’Europa

In Europa, le reazioni non si sono fatte attendere. La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha definito i nuovi dazi “un duro colpo” per l’economia globale, pur sottolineando la possibilità di negoziati. L’Unione Europea sta già studiando un pacchetto di contromisure in caso di fallimento delle trattative.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato un incontro d’emergenza con i settori più colpiti, definendo la decisione americana “un errore economico e geopolitico”. Il cancelliere tedesco ha avvertito che un’escalation sarebbe “disastrosa”, mentre il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha sottolineato il rischio di una guerra commerciale che “indebolirebbe l’Occidente a vantaggio di altre potenze”.

In Danimarca, il ministro degli Esteri Lars Løkke Rasmussen ha espresso sconcerto: “Nessuno vince in una guerra commerciale, tutti perdono”, mentre l’Irlanda ha definito la decisione “profondamente preoccupante”.

Il Regno Unito e la Svizzera cercano alternative

Fuori dall’UE, il Regno Unito ha dichiarato di voler negoziare con Washington per mitigare l’impatto delle tariffe, evitando reazioni immediate. La presidente della Svizzera, Karin Keller-Sutter, ha sottolineato che Berna “valuterà le prossime mosse”, evidenziando che il Paese è soggetto a un dazio del 31%.

Reazioni dalle Americhe: il Canada promette contromisure

Dall’altra parte dell’Atlantico, il Canada ha annunciato rappresaglie commerciali, mentre il primo ministro Mark Carney ha avvertito che le nuove tariffe “modificheranno radicalmente il commercio internazionale”.

In Brasile, il parlamento ha approvato una “legge di reciprocità” per rispondere alle barriere commerciali USA. Anche il presidente colombiano Gustavo Petro ha criticato la mossa di Trump, definendola “un grave errore”.

Asia in allarme: Pechino pronta a reagire

L’Asia, particolarmente colpita, sta valutando contromisure. Pechino ha chiesto a Washington di annullare immediatamente i nuovi dazi, denunciando un “attacco all’economia globale”. Anche Tokyo ha espresso “profonda preoccupazione”, mentre la Corea del Sud ha definito la guerra commerciale una “realtà concreta”.

La Thailandia, colpita da un dazio del 36%, si dice pronta a negoziare, mentre l’Australia ha definito le nuove misure “ingiustificate e ostili”.

Un’escalation inevitabile?

Con il commercio globale a rischio e le economie nazionali sotto pressione, molti leader internazionali temono una guerra commerciale senza precedenti. Ora resta da vedere se l’UE e gli altri Paesi colpiti risponderanno con forza o cercheranno il dialogo.

Il mondo si trova di fronte a una delle più grandi sfide economiche degli ultimi decenni.

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