Dazi Usa-Cina: dobbiamo aspettarci un’invasione di prodotti cinesi in Europa?

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In un deciso cambio di rotta rispetto al tono più conciliatorio adottato nei confronti del resto del mondo, mercoledì Donald Trump ha annunciato un inasprimento dei dazi doganali sui prodotti cinesi importati negli Stati Uniti, con un aumento vertiginoso che arriva a un 145% complessivo. La decisione segna un ulteriore passo nella lunga guerra commerciale tra le due superpotenze economiche.
La risposta della Cina non si è fatta attendere. Il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato giovedì che “combatterà fino alla fine” se Washington proseguirà con la sua ostilità tariffaria, promettendo una dura battaglia contro le sovrattasse imposte dagli Stati Uniti.
Questa escalation ha generato un impasse che potrebbe avere ripercussioni anche sull’Europa. La Cina, la cui crescita economica dipende in larga misura dalle esportazioni, potrebbe decidere di reindirizzare una parte significativa di queste esportazioni verso il mercato europeo. La preoccupazione in Europa è che tale spostamento possa determinare un afflusso massiccio di prodotti cinesi a basso costo, con impatti potenzialmente negativi sulle economie locali e sulla competitività delle imprese europee.
L’Europa sta cercando di proteggersi dall’invasione della sovrapproduzione cinese. Secondo Renard, la Cina si trova di fronte a due opzioni: sviluppare i consumi interni, un obiettivo finora non riuscito a realizzare pienamente, oppure spostare le esportazioni verso altri mercati, con l’Europa come potenziale destinazione.
“Il rischio per l’Europa è significativo, soprattutto nel settore delle auto elettriche e delle apparecchiature elettroniche, dove i prodotti cinesi a basso costo potrebbero mettere in difficoltà le produzioni europee”, ha spiegato Renard. Tuttavia, ha aggiunto, la strategia dell’Unione Europea sta cercando di incentivare gli investimenti cinesi, ma imponendo vincoli che richiedano un maggiore valore aggiunto nella produzione locale, come la creazione di aziende sul territorio europeo e il trasferimento di tecnologia.
Nonostante le difficoltà, Renard ha evidenziato che la politica commerciale dell’Europa è sotto il controllo della Commissione Europea, il che impedisce ai singoli Stati membri di negoziare separatamente, evitando il rischio di divisioni interne che la Cina e gli Stati Uniti potrebbero cercare di sfruttare.
Nel contesto attuale, Trump sta creando ostacoli significativi al commercio internazionale, ma la Cina si sta mostrando disponibile al dialogo con i suoi partner commerciali, inclusa l’Unione Europea. La situazione, tuttavia, rimane instabile e non è chiaro se le misure tariffarie degli Stati Uniti siano temporanee o permanenti. In ogni caso, tra tre mesi la questione tornerà al centro delle discussioni internazionali, quando le tariffe imposte agli altri partner commerciali degli Stati Uniti, ad eccezione della Cina, potrebbero essere sospese.