22 Luglio 2023 - 13.43

Disastri meteo in Veneto, ma la politica che fa?

Possibile che la questione ambientale sia legata ad un fronte politico piuttosto che ad un interesse comune? Da quando in qua il fenomeno del riscaldamento globale deve avere interesse di parte piuttosto che rilevanza scientifica? Siamo ormai al parossismo, ad una forma di crudeltà autoflagellatoria che diventa la via migliore per subire i disastri piuttosto che mettere in campo le risorse per evitarli. “D’estate fa caldo” sostiene un eminente politico che della sindrome di tafazzi pare essere il principale colpito. Ma se d’estate fa caldo ed è lapalissiano, non è altrettanto scontato che piova grandine grossa come arance e che distrugge colture e quanto d’altro si trova a colpire. Se d’estate fa caldo non significa giustificare veri e propri uragani sulle nostre città. Perché la politica è così cieca e partigiana? Perché non si toglie di dosso il vestito della fazione e guarda ai problemi per risolverli? Al clima interessa ben poco che al Governo c’è Meloni o Letta o Conte. Il clima è super partes. Se maltratti il pianeta ti maltratta. Difficile da capire signori politici o politicanti? I danni poi però sono sulla groppa dei cittadini. I quali si stanno rendendo conto che forse un problema c’è, visto che tocca i portafogli delle famiglie. Ora, sulla terraferma, oltre al calore asfissiante viviamo anche il disastro degli eventi estremi provocati dal riscaldamento globale: mai come in questo mese abbiamo capito che, dopo una fase di Anticiclone africano a 40-48°C, arrivano sempre puntuali i nubifragi, la grandine distruttiva e le alluvioni. I fenomeni estremi, infatti, sono collegati strettamente al caldo ed all’umidità: più una massa d’aria è calda e maggiore è l’umidità contenuta, umidità che va a formare gocce di pioggia, chicchi di grandine e rovesci temporaleschi. Inoltre, più è calda l’aria e più è leggera: in questo modo il vapore sale fino a 10 km di altezza dentro i cumulonembi, gela e causa grandine grossa anche 10 cm come successo negli ultimi giorni in Pianura Padana. Quindi, quanto vogliamo giocare ancora con le frasi stupide come quella che in estate fa caldo e quanto invece vogliamo darci da fare per cambiare il corso di eventi sempre più catastrofici? Aspettiamo gentili risposte apolitiche. 

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