Dopo i Bitcoin in arrivo la Libra
Ci eravamo appena liberati, per così dire, dall’euforia dei BITCOIN la criptovaluta creata da un anonimo inventore nel 2009, neppure il tempo di tornare alla normalità, e sembrerebbe che a partire dal 2020 ci sarà il lancio di una nuova moneta ( un po’ cripto un po’ virtuale) denominata LIBRA.
Scherzi del destino oppure pura casualità, un’unica consonante la rende come denominazione simile alla nostra nostalgica lira.
Non se ne sa ancora moltissimo, se non che è targata FACEBOOK ed il lancio dovrebbe essere previsto non prima del 2020. Altre caratteristiche invece dovrebbero essere abbastanza certe, come ad esempio la quasi gratuità nelle commissioni, soprattutto per le transizioni più elementari fra gli utenti, non destinata solo al mondo online ma con la possibilità di usarla anche nei negozi, per trasporti e per pagare gli acquisti quotidiani, con un tasso di cambio fisso stabilito dalla media di un gruppo di valute mondiali, evitando quindi pericolose fluttuazioni che hanno segnato il periodo dei BITCOIN e delle varie CRIPTOVALUTE.
Per utilizzarla, molto probabilmente, ci saranno due maniere. Tramite MESSENGER o WATSAPP attraverso un wallet integrato, cioè una specie di portafoglio, dove spedirsi i soldi si farà nella stessa maniera in cui oggi ci spediamo una foto o un messaggio. L’altra maniera sarà attraverso i futuri partner coinvolti come ad esempio UBER, eBay, Visa, Mastercard, PayPall ecc.
Quindi inizialmente ci sarà la possibilità di eseguire degli scambi di denaro e fare acquisti online, salvo poi aumentare esponenzialmente le possibilità di utilizzo in modo direttamente proporzionale ai partner coinvolti.
FACEBOOK grazie a questa nuova moneta virtuale diventerà per assurdo una specie di banca, con sede centrale in Svizzera. Sta per partire quindi un grande business che sta suscitando l’interesse di vari giganti dell’economia moderna, capaci di vedere in questa nuova avventura un possibile affare del secolo.
Ovvio siamo solo all’inizio, ZUCKERBERG non ha ancora iniziato a giocare la partita che lo vedrà protagonista. Da verificare i vari punti deboli, quali ad esempio il patrimonio di garanzia e le riserve necessarie per gestire la questione cambio, oltre alla possibilità di potersi scambiare liberamente con le altre monete.
Come si diceva una specie di banca, ma non una banca vera, perché se effettivamente avrà una licenza per la trasmissione di denaro, sulla falsariga di Western Union, difficilmente potrà avere una licenza per la gestione dello stesso, e senza regole e salvaguardia, non potrà chiamarsi banca. Difficile inoltre che le varie autorità internazionali, come la BRI, accettino passivamente questa nuova realtà, impossibilitata ed incapace di gestire cambio, politiche monetarie o crisi monetarie dovute a recessione o superinflazione.
Un progetto senz’altro ambizioso, con un nome anche simpatico, che fa riferimento alla bilancia, simbolo universale della giustizia. Ma non solo la libbra, con la doppia BB era un’antica unità romana di peso, mentre libre, con la e finale, in francese significherebbe libero. Quindi libertà, giustizia e denaro. Facile da dire, poi sappiamo tutti bene, che in finanza, difficilmente questi tre vocaboli stanno bene insieme.
Facile anche in questo caso il verificarsi di una bolla che darà momenti di euforia e di tragedia, sperando solo che alla fine non diventi un ulteriore mezzo per fare transazioni illegali. Il rischio come sempre è dietro l’angolo, alla fine investire può essere semplice ma di sicuro non facile.
FABIO ROSSI.