9 Gennaio 2025 - 11.13

Dopo Millennial, la Generazione Z e la Generazione Alpha, benvenuta Generazione Beta!

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Dal 1° gennaio 2025, i nuovi nati non apparterranno più alla Generazione Alpha, ma inaugureranno l’era della Generazione Beta. Questo sistema, che utilizza l’alfabeto greco per definire le generazioni, è stato ideato dai demografi australiani e si è diffuso globalmente. Ma cosa distingue la Gen Beta dalle precedenti?

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Un mondo digitale senza confini
Se i membri della Generazione Alpha (2010-2024) hanno assistito all’ascesa dell’intelligenza artificiale e della robotica, per la Generazione Beta il confine tra mondo digitale e fisico sarà praticamente inesistente. Secondo il sociologo australiano Mark McCrindle, “vivranno in un mondo saturo di contenuti generati dall’intelligenza artificiale e dovranno sviluppare la capacità di distinguere tra ciò che è umano e ciò che non lo è.” L’intelligenza artificiale non sarà più solo un supporto, ma parte integrante della vita quotidiana: dall’istruzione ai luoghi di lavoro, fino alla sanità e al tempo libero.

Entro il 2035, la Gen Beta rappresenterà il 16% della popolazione mondiale e sarà la prima a sperimentare su larga scala innovazioni come il trasporto autonomo, tecnologie sanitarie indossabili e ambienti virtuali immersivi. Tuttavia, non si troverà solo davanti a opportunità tecnologiche: dovrà affrontare sfide epocali come il cambiamento climatico, il declino demografico e l’eventuale riduzione della popolazione mondiale nel corso del XXI secolo. Inoltre, sarà la prima generazione a vivere in massa nel XXII secolo.

Come nascono i nomi delle generazioni?
La tradizione di attribuire un nome alle generazioni ha origine con i Baby Boomer, anche se il termine è stato coniato solo negli anni ’60. La Generazione X, riferita a chi è nato tra il 1965 e il 1980, deve il suo nome al fotografo Robert Capa e riflette un’epoca segnata da incertezze economiche e sociali.

Successivamente, i Millennials (o Generazione Y), nati tra il 1981 e il 1996, sono cresciuti nell’era di Internet e hanno vissuto il passaggio al XXI secolo. La Generazione Z (1997-2012), profondamente immersa nella tecnologia digitale, si è distinta per il suo anticonformismo e per il modo in cui ha sfidato i codici sociali tradizionali.

Come spiega il sociologo Rémy Oudghiri, “le generazioni più giovani, come la Gen Z, sono consapevoli delle incertezze del futuro e cercano di preservare il presente, evitando che il lavoro invada la vita personale.” Una consapevolezza che potrebbe caratterizzare anche la futura Generazione Beta, chiamata a trovare un equilibrio tra il progresso tecnologico e le sfide globali.

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