Dopo Zaia: in Regione il rischio di un Doge leghista accerchiato

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO – CLICCA QUI
“Zephiro torna, e ’l bel tempo rimena, e i fiori et l’erbe, sua dolce famiglia…” scriveva il Petrarca, e di questi tempi di inizio primavera di zefiri di tipo politico è pieno l’aere.
A maggior ragione di questi tempi in cui in Veneto si stanno approntando le grandi manovre in vista delle elezioni che dovrebbero decretare l’inizio al “dopo Zaia”.
Certo dalle parti della Lega sperano (a mio avviso senza crederci più di tanto) in un cambio di rotta della Consulta sul terzo mandato, ma poiché il tempo passa inesorabile, bisogna pur pensare agli assetti del futuro Governo regionale. Che poi si voti il prossimo autunno o nella primavera 2026 in realtà poco cambia.
Le solite voci del sen fuggite, ma riprese dalla stampa, riferiscono che in casa Fratelli d’Italia sul Governatore se la siano messa via (la Meloni non intende rischiare una crisi di governo per questo!), ma poiché ritengono, nonostante l’arrembaggio ai voti lanciato dai leghisti, che alla fine i rapporti di forza in Regione resteranno voto più voto meno quelli delle politiche e delle Europee, allargando la Giunta dagli attuali 8 a 10 assessori pensano di avere diritto a 6 assessori (fra i quali Sanità, Infrastrutture, Sviluppo economico) più il Vice Governatore, il Presidente dal Consiglio, e almeno tre Presidenze di Commissione.
Da questa ripartizione ipotetica, la Lega incasserebbe il Governatore più due assessorati, ed i restanti due andrebbero a Forza Italia di Flavio Tosi.
Cazzo amici, in diritto si potrebbe ipotizzare il “patto leonino”.
Di fronte a questi calcoli, meglio a questi desiderata dei Fratelli d’Italia, immagino che in Lega stiano facendo qualche ragionamento.
Perché viene spontanea la domanda: se i numeri fossero quelli ipotizzati, che caspita di potere, che margini di manovra, avrebbe un Governatore leghista di fatto “accerchiato”, “assediato” dagli assessori dei Partiti alleati?
Poco o nulla, verrebbe da dire!
Ed ecco che qualcuno nella Liga del Leòn, probabilmente dopo un bagno di realtà, sembra si stia chiedendo se il gioco valga la candela, se l’orgoglio di avere il Doge alla fine paghi, o se invece non sia meglio riconoscere la Presidenza della Regione ad un Fratello d’Italia, in cambio di un maggior numero di Assessorati.
Voci, sussurri, che dalla laguna gli zefiri portano in terraferma
Umberto Baldo