Dovete andare dal parrucchiere o dall’estetista? Leggete questo
Il
cliente può recarsi nei saloni di bellezza (parrucchieri ed
estetiste)
che sono in altro Comune in una ragionevole
contiguità territoriale. Confartigianato:
“Abbiamo da tempo
il parere favorevole della Prefettura di Vicenza”
“Finalmente
si fa chiarezza, per i consumatori”. Questo il commento di Renata
Scanagatta e Valeria Ferron, presidenti provinciali delle categorie
Acconciatori e Estetica di Confartigianato Imprese Vicenza, in merito
alle conferme dell’interpretazione fornite dalla Prefettura di
Vicenza circa la possibilità del cliente di recarsi
nei centri di bellezza (parrucchieri, estetiste e tatuatori) che si
trovano in altro Comune rispetto a quello di residenza, giustificata
in funzione della ‘ragionevole
contiguità territoriale’.
“Un chiarimento importante e che viene dal riferimento unico nel
territorio per l’interpretazione della legge nazionale, appunto la
Prefettura, e che ribadisce il parere già espresso, richiesto e
acquisito da Confartigianato per evitare informazioni errate e
confusione – continuano le presidenti -. Una lettura della norma
che Confartigianato ha condiviso con Comuni e Sindaci, e prima ancora
con il Presidente della Provincia, nonché con gli Organismi di
vigilanza del territorio provinciale al fine di ottenere una
omogeneità di interpretazione. Passaggi doverosi a tutela delle
categorie economiche interessate, e dei clienti, a fronte della
mancanza di chiarezza nel recente DPCM”.
“Confartigianato,
con la ‘colorazione’ arancione della nostra Regione si è mossa
subito per capire come indirizzare il comportamento di colleghi e dei
loro clienti. Quindi già dallo
scorso mese si era avviato il dialogo con le Istituzioni e con la
Prefettura di Vicenza, per consentire gli spostamenti dei clienti
verso le attività di servizio alla persona presenti in altro Comune
rispetto a quello di residenza”, continuano Scanagatta e Ferron.
“Le nostre attività non possono continuare a pagare lo
scotto di interpretazioni poco chiare di norme restrittive che non
fanno che generare confusione nei cittadini”, aggiungono
Scanagatta e Ferron.
Al di là
delle ragioni espresse dalle categorie economiche del benessere, già
fortemente penalizzate nel corso del 2020 non solo a causa del
lockdown ma anche dall’evidente calo di servizi, “Parrebbe quanto
meno incoerente che parrucchieri, estetiste e tatuatori possano
rimanere aperti ma senza poter servire i loro abituali clienti –
affermano le presidenti-. Anche in altre province, all’interno di
Regioni in “zona rossa”, i Prefetti hanno già da tempo
autorizzato gli spostamenti dei clienti al di fuori dei propri
territori, in considerazione del fatto che saloni e centri di
bellezza assicurano l’afflusso contingentato della clientela. Dare
continuità alle imprese del settore significa disincentivare
l’abusivismo. Impedire gli spostamenti è ingiusto e irragionevole,
considerando infine che i nostri trattamenti garantiscono il
benessere delle persone e con esso anche la loro salute. In questo i
clienti che hanno sempre dimostrato senso di responsabilità e
continueranno a farlo”.
Confartigianato Vicenza ribadisce
pertanto la propria soddisfazione nell’interpretazione della norma
da parte della Prefettura berica che tiene anche conto della realtà
del territorio vicentino parcellizzato in tanti piccoli Comuni, la
maggior parte attorno o al di sotto poche migliaia di abitanti, o con
situazioni tali per cui al cliente basta attraversare la strada per
essere in altro Comune. Da un sondaggio interno a Confartigianato,
infatti, emerge con evidenza che i saloni ricevono i loro clienti nei
territori circostanti ovvero mediamente nel raggio di circa 15 km.