11 Ottobre 2024 - 12.15

È morto Ratan Tata: l’uomo che creò l’auto più economica del mondo

L’India piange la perdita di “un leader imprenditoriale visionario, un’anima compassionevole e un essere umano straordinario”, come affermato dal primo ministro Narendra Modi. Ratan Tata, noto industriale, è scomparso mercoledì 9 ottobre all’età di 86 anni, dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva.

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Ha assunto la direzione dell’azienda di famiglia nel 1991 e, dopo trent’anni, il Gruppo Tata è diventato un conglomerato internazionale. “Con un profondo senso di perdita, diamo l’addio al signor Ratan Navel Tata, un leader straordinario i cui incommensurabili contributi hanno plasmato non solo il Gruppo Tata, ma anche il tessuto stesso della nostra nazione”, ha dichiarato Natarajan Chandrasekaran, presidente dell’azienda.

Fondato nel 1868, il Gruppo Tata rappresenta il 6% del PIL indiano. Ratan Tata, nato nel 1937 a Bombay in una famiglia altamente istruita, aveva inizialmente aspirato a diventare architetto. Tuttavia, tornò in India su richiesta della nonna per unirsi all’azienda familiare. Ha iniziato la sua carriera in un’officina di altoforno e, scalando i vertici, è diventato il leader del gruppo. Nel 2004, espresse il desiderio di espandere l’azienda oltre i confini indiani, affermando che “il mondo doveva diventare la sua casa”.

Grazie a numerose acquisizioni, tra cui Jaguar e Land Rover, il Gruppo Tata oggi comprende oltre 90 aziende e impiega quasi un milione di persone in vari settori, tra cui assicurazioni, energia, telecomunicazioni, industria farmaceutica e trasporti. La popolarità del marchio è tale che un’espressione indiana afferma che “tutti possono vivere utilizzando solo i prodotti e i servizi Tata”. Con un fatturato superiore ai 150 miliardi di dollari, Ratan Tata è stato un’icona e una figura chiave nello sviluppo dell’economia indiana negli anni ’90.

Nonostante il suo successo, Tata ha affrontato anche dei fallimenti, il più noto dei quali è stato quello della Tata Nano, l’auto più economica del mondo, venduta a circa 1.500 euro. Le vendite non decollarono mai, a causa della percezione negativa del veicolo, associato alle classi sociali più povere.

Anche dopo il ritiro nel 2012, il giorno del suo 75° compleanno, Tata ha continuato a vigilare sul suo impero, riprendendo brevemente la direzione quattro anni dopo. Oltre alla sua carriera imprenditoriale, ha dedicato tempo a iniziative filantropiche, lavorando per “l’istruzione e la sanità”. Nel 2009, espresse il desiderio di vivere in un Paese in cui ogni indiano avesse pari opportunità di emergere attraverso i propri meriti, un impegno che ha toccato la vita di milioni di persone. È stato anche insignito del titolo di medico onorario della HEC School di Parigi.

I resti di Ratan Tata sono stati trasportati, accompagnati da una cerimonia con trombe e tamburi, al Centro Nazionale per le Arti dello Spettacolo, dove il pubblico ha potuto rendere omaggio alla sua bara avvolta nella bandiera indiana. Secondo i media locali, la cremazione avverrà giovedì a Bombay.

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