ECONOMIA – ADDIO ALITALIA BENVENUTA ALITALIEN ma solo dopo le elezioni…
di Fabio Rossi
Con molta probabilità e con buona pace di tanti una volta che sarà completato il processo elettorale assisteremo ad una vendita a pezzi di Alitalia, con il controllo o meglio sotto il comando tedesco principalmente se non esclusivamente per la parte “aviaton” con il rischio poi di diventare di fatto una low cost.
Addio quindi all’ex compagnia di bandiera che salvo sorprese dovrebbe essere fagocitata da Lufthansa.
Alitalien oppure New Alitalia tempo per divertirci sul nuovo nome ce ne sarà, in quanto la cessione non avverrà prima del 30 aprile ad elezioni finite e con il nuovo governo insediato.
La vendita dovrà fare incassare almeno 900 milioni per poter restituire il prestito ottenuto dallo Stato, prestito che è servito principalmente per permettere alla compagnia di proseguire le sue attività tipiche e per non presentarsi ad una trattativa di vendita come soggetto troppo debole.
Il punto sarà capire se effettivamente Alitalia vale tale cifra, tanti se lo auspicano, ma certezze fino alla chiusura delle trattative non ce ne sono.
Il prestito concesso dallo Stato inizialmente di 600 milioni salito poi a 900 milioni prevede un tasso del 9,75% in modo da non farlo configurare come aiuto di Stato e permettere quindi all’UE di autorizzarlo.
Sono numeri impressionanti, se solo pensiamo che il prestito costa circa 60 milioni d’interesse, che oltre due miliardi di euro di Etihad sono andati in fumo causa gli investimenti “ sbagliati “ fatti in Alitalia e Airberlin, che è stata prorogata la cassa integrazione per i 1230 dipendenti di terra ed i 570 di volo.