ECONOMIA – La locomotiva veneta va: nel 2016, Pil +1,2%
Va la locomotiva economica veneta trainata, nel 2016, dal Pil (+1,2% contro lo 0,9% di media nazionale) che beneficia di un momento felice dell’export (+1,3%, ma l’agroalimentare segna +7% e +10% nel primo trimestre 2017), del turismo (+3,5% gli arrivi e +3,4% le presenze). In calo la disoccupazione (dal 7,1% del 2015 al 6,8% del 2016). In controtendenza crescono gli indici di povertà e di disuguaglianza sociale. Numeri che che fanno dire, al presidente della Regione, Luca Zaia, durante la presentazione del Rapporto Statistico, che il “Veneto guarda dallo specchietto retrovisore l’Italia. Performa bene rispetto all’occupazione: 150 mila persone che cercano lavoro, ma con una percentuale di disoccupazione che è la più bassa d’Italia dopo il Trentino A.A.Cresciamo bene ovunque. Direi che il Veneto c’è. Ovviamente il Veneto è il fardello di un paese che trascina giù tutti perché non si vogliono fare le riforme
Se il Pil in Veneto ammonta a 31.600 euro pro capite e continua a crescere, e a ritmo più sostenuto delle altre regioni d’Italia, è perché – ha spiegato Zaia – questa Regione ha saputo imboccare la strada giusta. Con il piano straordinario per il lavoro abbiamo investito risorse per oltre 700 milioni, riuscendo così a contenere il tasso di disoccupazione al 6,8%, mentre nel resto del paese tocca il 12%”. “Nonostante la pressione fiscale più alta d’Europa e un residuo fiscale di 21 miliardi di euro, che misura lo squilibrio tra quanto il Veneto produce e quanto riceve in trasferimenti e servizi dallo Stato – ha sottolineato Zaia – l’economia del Veneto, e in particolare delle sue piccole e medie imprese, continua a mantenere il segno ‘più’ in tutti i suoi principali indicatori”.