15 Maggio 2024 - 9.58

El’vira Nabiullina: l’unica donna che può criticare Vladimir Putin

Umberto Baldo

Il quinto mandato presidenziale di Vladimir Putin è iniziato all’insegna del siluramento del Ministro della Difesa Shoigu, fino ad ora uno dei suoi collaboratori più fedeli.

Si sa da sempre che nelle dittature nessuna posizione di vertice è sicura per sempre, e oserei dire che a Shoigu è andata anche bene, perché gli hanno comunque assegnato un altro incarico, mentre in altri tempi forse si sarebbe fatto una vacanza in Siberia, o sarebbe deceduto per una “influenza”.

Immagino che nella Russia di oggi non ci sia nessuno che possa anche solo accennare di non essere del tutto d’accordo con lo “Zio Vladimir”; con una sola eccezione.

E questa eccezione ha le fattezze di una donna, con i capelli a caschetto, che sembra più giovane dei suoi 60 anni, e che risponde al nome di El’vira Nabiullina.

Non fare correre la fantasia sulla scia dell’erotismo, immaginando chissà quali rapporti carnali fra Vladimir ed El’vira.

Niente di tutto questo, anzi!

Ma chi è questa Signora di mezza età, sposata con un figlio, che può permettersi di dare sulla voce al “nuovo zar di Mosca”, e che sicuramente non sarà personalmente interessata da eventuali ulteriori cambi al vertice della Russia.

El’vira Nabiullina è nata il 29 ottobre del 1963 nella città di Ufa, all’epoca sotto il controllo della Repubblica Socialista Sovietica Autonoma di Baschiria, da un’umile famiglia di origine tartara.

Dopo aver studiato Economia all’Università di Mosca, ed essere stata selezionata dal programma Yale World Fellows, che ogni anno attribuisce borse di studio per i candidati più emergenti di diverse discipline, ha via via ricoperto ruoli sempre più importanti nell’ambito di vari Ministeri a Mosca. 

Dal 2003 al 2007 è stata Presidente del Center for Strategic Development, e di un Comitato consultivo in organizzazione del G8 del 2006 guidato dalla Russia, fino ad arrivare al 2013, quando Putin la nominò  Governatrice della Banca Centrale della Federazione Russa (anche se non è stata la prima donna in assoluto a ricoprire questa carica, visto che fu preceduta da Tatiana Paramonova nel 1994/1995).

Se ci pensate bene la sua presenza in un ruolo determinante è già di per sé un’anomalia; perché  in un establishment  russo popolato di uomini nati negli apparati dello spionaggio, nella mafia pietroburghese degli anni ‘90, o di militari e oligarchi degli affari, lei  è una donna, l’unica a gestire una forma di potere sostanziale, e in più a riuscire a difenderlo.

La Nabiullina è arrivata adesso al suo terzo mandato, che scadrà il 24 giugno del 2027.

Ma se immaginate che la sua lunga permanenza ad un ruolo che equivale a quello di Presidente della Fed o della Banca Centrale Europea, sia dovuta alla sua acquiescenza al potere di Vladimir Putin siete veramente fuori strada.

Anzi è vero il contrario; la sua inamovibilità è dovuta alla sua indipendenza, alla sua competenza, che la rendono indispensabile per Putin.

E che sia uno “spirito libero” lo dimostra il fatto che Putin sembra riconoscerle libertà di critica al proprio potere, che lei ha fatto valere in più di un’occasione.

Ma soprattutto manifestando sempre apertamente il suo dissenso nei confronti della guerra in Ucraina.

Elvira Nabiullina ha apertamente contestato anche la decisione del governo di agevolare i tassi di interesse a mutui immobiliari, perché alla lunga ciò rischia di penalizzare i contribuenti che non beneficiano delle agevolazioni, oltre a far aumentare in maniera incontrollata i prezzi delle case.

In Russia si va in carcere per molto meno! 

Eppure Putin non tocca la Nabiullina, perché ha bisogno della sua competenza. 

Dopo l’invasione dell’ Ucraina il rapporto tra Putin e Nabiullina, non è stato dei migliori. 

La governatrice della Banca di Russia si è infatti opposta duramente al Presidente, e per ben due volte ha consegnato una lettera in cui manifestava la propria volontà di dimettersidall’incarico.

Nonostante Putin non sia famoso per la benevolenza nei confronti degli oppositori interni, ha rifiutato entrambe le volte le dimissioni, ed ha sponsorizzatolui stesso la donna per la riconferma al terzo mandato.

Putin potrà anche essere considerato un pazzo criminale, ma non è sicuramente stupido, e sa riconoscere le persone di cui non può fare a meno.

E quindi sa beneche dopo l’invasione della Crimea e la partita politica del 2014, Nabiullina si è trovata ad affrontare con durezza la tempesta delle sanzioni:  sa bene che la Governatrice ha scelto una strategia molto chiara in questi anni, paragonabile alla linea di Luigi Einaudi  (governatore della Banca d’Italia) e Giuseppe Pella (Ministro del Tesoro) nei governi italiani dell’immediato secondo dopoguerra guidati da Alcide De Gasperi. 

L’obiettivo è stato chiaro fin dall’inizio: difendere il rublo per evitare il default della Russiacon il fine di stimolare l’accumulazione di riserve e spingere il governo ad una linea prudente di bilancio. 

In otto anni questo ha consentito alla Russia di accumulare riserve in valuta e oro di circa 600 miliardi di dollari, promuovendo una vera e propria strategia di “economia delle resistenza”.

Putin sa altrettanto bene che se adesso può continuare la guerra lo deve sia al lavoro pregresso della sua Presidente, sia alla sua politica monetaria restrittiva, che di fatto aiuta a stabilizzare l’economia di guerra.   

Infatti, come ha scritto il Financial Times, prima che la Russia iniziasse ad ammassare truppe ed equipaggiamenti al confine ucraino, Nabiullina sembrava avere più successo che mai. 

Aveva annunciato di poter arrivare ad un’inflazione post-pandemia persino inferiore all’obiettivo del 4%. Ovviamente con la guerra il suo lavoro è stato in parte vanificato. 

Ma non si certo arresa. Nonostante il grande gelo andato in scena con Putin nei primi giorni  del conflitto, ha messo in atto una serie di azioni volte a evitare gli effetti di una guerra economica indiscriminata con l’Occidente. 

Chiedendo agli esportatori di gasdi convertire l’80% degli euro e dei dollari incassati in rubli, ha contribuito a rivalutare la divisa russa; impennando i tassi al 20% ha evitato il boom di un’inflazione corsa comunque al 20%; parlando chiaramente dei rischi recessivie del crollo del Pil nel 2022 (-10% nelle previsioni), e chiudendo il confronto alla libera circolazione dei capitali, si è dimostrata realista.

Credo che queste brevi note siano state sufficienti per farvi capire che la Nabiullina, pur essendo la figura meno allineata a Putin, è sicuramente la più decisiva per le sorti della Russia, perché con   la sua politica monetaria restrittiva, di fatto ha aiutato a stabilizzare la macchina da guerra di Putin, proprio perché ha raffreddato l’inflazione.

Guardate, non immaginate El’vira Nabiullina come un’oppositrice del regime putiniano; lei resta una professionista garante del sistema da cui non ha mai voluto fuggire, tanto è vero che nelle sue scelte c’è tanta ambiguità da aver diviso anche le democrazie: americani, britannici, canadesi ed australiani l’hanno messa sotto sanzioni, ma Unione europea, Svizzera e Giappone no.

Resta comunque l’anomalia di un’economista liberale nel cuore della Russia post-sovietica.Umberto Baldo

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