Emmy Awards: ‘Shogun’ e ‘The Bear’ favoriti
“Shogun”, un affresco epico sulle lotte di potere nel Giappone del XVII secolo, guida la corsa agli Emmy Awards con 25 nomination per questa controparte televisiva degli Oscar che si terrà il 15 settembre a Los Angeles. L’ultima cerimonia si è svolta a gennaio a causa degli scioperi che hanno paralizzato Hollywood lo scorso anno.
Ispirata al romanzo storico del britannico James Clavell, un successo letterario degli anni ’70, la serie segue un marinaio inglese bloccato sulle coste del Giappone in un’epoca in cui l’impero era ancora molto chiuso al resto del mondo. Il protagonista si trova presto coinvolto negli intrighi di corte e nei conflitti dello shogunato feudale. L’uso massiccio dei sottotitoli non ha scoraggiato la giuria, che ha nominato due volti asiatici della serie: Anna Sawai, che interpreta una nobildonna giapponese convertita al cristianesimo, e Hiroyuki Sanada, che interpreta un dignitario dotato di spada e abile stratega. “Questa nomina è una vera lezione di umiltà”, ha dichiarato l’attore giapponese all’AFP. “È stata una grande opportunità per condividere la nostra cultura con il mondo. Spero che sia un trampolino di lancio per la prossima generazione.”
Prodotto da FX, canale di proprietà della Disney, “Shogun” gareggerà contro “The Crown”, “Mr. & Mrs. Smith” e “The Three-Body Problem” per il premio per la migliore serie drammatica. Dal punto di vista comico, “The Bear: Eat in or Take Away” continua a fare scalpore ottenendo 23 nomination, un record in questa categoria. La seconda stagione della fiction, che racconta il dietro le quinte delle cucine di una paninoteca di Chicago, segue la trasformazione del locale in un ristorante stellato Michelin. Nonostante i suoi temi non proprio divertenti – il lutto, la dipendenza, la morte – “The Bear” resta classificato nella categoria commedia. La serie, la cui terza stagione uscirà mercoledì in Francia, affronterà concorrenti come “Hacks”, “Abbott Elementary”, “Only Murders in the Building” e “Larry and His Navel”.
Infine, le categorie dedicate alle miniserie segnano il forte ritorno di “True Detective”. Questa serie poliziesca antologica – i cui personaggi e la trama cambiano ogni stagione – fece scalpore dieci anni fa, prima di vivere altre due stagioni irregolari. La quarta versione, con una poliziotta che indaga nella notte polare dell’Alaska interpretata da Jodie Foster, è stata ampiamente apprezzata e ha ottenuto 19 nomination. Sarà particolarmente in competizione con il fenomeno “My Little Reindeer”, nominato 11 volte. In questa serie Netflix, il comico scozzese Richard Gadd racconta come è caduto preda di una donna affetta da disturbi psichiatrici, capace di insinuarsi negli angoli più piccoli della sua esistenza e di trasformare la sua vita in un inferno. Presentata come una storia vera, la serie ha generato polemiche. Una donna britannica, che avrebbe ispirato il personaggio dello stalker, è stata bersagliata sui social network e ha sporto denuncia contro Netflix per diffamazione. Chiede un risarcimento di 170 milioni di dollari.