Ennesimo cambio per il Superbonus, ennesimo ostacolo per le imprese artigiane
Superbonus
novità nel DL Crisi Ucraina introdotta, da gennaio 2023,
la
richiesta di qualifica SOA per lavoro superiori ai 516mila €.
Lovato: “Nuovo ostacolo burocratico per le imprese del
settore Edilizia.
Ma non è questo il Paese che predica la
transizione ecologica e la semplificazione?”
“Vorrei
sapere come possono le imprese lavorare serenamente se ogni mese sul
Superbonus arriva una novità, quasi sempre negativa, che spariglia
letteralmente le carte. Non è, infatti, possibile che ogni Decreto
porti con sé nuovi problemi legati al 110%. Siamo costretti a
rincorre le norme e ‘cambi’ in corsa, ripensamenti e retromarce,
con le imprese che nel frattempo non sanno più come spiegare ai
committenti che certe difficoltà non dipendono da loro. Perché a
metterci la faccia sono i nostri artigiani, non chi con un tratto di
penna può dire tutto e il contrario di tutto. Eppure questo è il
Paese che dovrebbe investire nella transizione ecologica e sulla
semplificazione”.
È l’amaro commento di Giovanni Lovato,
presidente della categoria Edilizia di Confartigianato Imprese
Vicenza, a fronte di una “nuova barriera
burocratica nella
travagliata storia dell’ecobonus”.
L’emendamento
al DL Crisi Ucraina estende, infatti, l’obbligo di qualificazione
SOA per lavori
legati agli ecobonus di importo superiore ai 516 mila euro a
partire dal primo gennaio 2023 (ovvero tra poco più di sei mesi). Di
fatto si esclude
così circa l’80% di micro e piccole imprese dal mercato della
riqualificazione edilizia introducendo nuove
e incomprensibili barriere burocratiche.
“Una
scelta a nostro avviso inaccettabile che in pratica taglia fuori
dagli interventi di riqualificazione le imprese che non lavorano per
gli appalti pubblici ed estende al settore privato un sistema pensato
per i lavori pubblici, che nulla ha a che fare con la qualificazione
delle imprese. Francamente non se ne capisce la ratio se non quella
di scoraggiare imprese e cittadini a intraprendere interventi che
prevedono il Superbonus – continua Lovato-. A nostro avviso
servirebbe piuttosto una legge che riconosca il profilo professionale
ed i requisiti delle imprese edili scoraggiando realtà
‘improvvisate’ legate al 110%. Questo andrebbe verso la tutela
delle aziende che lavorano seriamente e il rilancio di un settore,
l’edilizia, che può fare da volano per altri comparti come
impiantistica e tutto il sistema casa”.
“Quanto poi alla
SOA – continua Lovato- anche nel pubblico queste certificazioni non
hanno dimostrato particolare efficacia e non hanno alcuna utilità
nel contrasto delle frodi. Allora la domanda è: perché
estenderle?”. Conclude il presidente: “Al momento vediamo solo
unico effetto della norma: l’ennesimo rallentamento dell’esecuzione
dei lavori e per le società che rilasciano attestazioni SOA un nuovo
business”.