5 Marzo 2025 - 10.35

Epidemia di obesità fra i bambini e la colpa è dei genitori

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Obesità e sovrappeso: un’epidemia silenziosa in crescita

L’obesità e il sovrappeso stanno diventando un problema globale sempre più diffuso, con previsioni allarmanti per il futuro. Secondo uno studio pubblicato su The Lancet il 3 marzo, entro il 2050 un bambino o adolescente su tre sarà colpito da questa condizione, mentre tra gli adulti la proporzione salirà a sei su dieci.

I dati parlano chiaro: tra il 1990 e il 2021, il numero di adulti in sovrappeso o obesi è passato da 731 milioni a 2,11 miliardi, quasi triplicandosi. Tra i giovani dai 5 ai 24 anni, invece, il numero è più che raddoppiato, passando da 198 a 493 milioni.

Un piano d’azione per fermare l’avanzata dell’obesità

Gli autori dello studio suggeriscono un piano d’azione quinquennale per contrastare il fenomeno, sollecitando interventi rapidi da parte delle istituzioni. Tra le misure proposte figurano:

  • La regolamentazione della pubblicità di cibi ultra-processati
  • L’integrazione di infrastrutture sportive e aree gioco nelle scuole
  • La promozione dell’allattamento al seno e di diete equilibrate fin dalla gravidanza
  • L’adozione di politiche nutrizionali specifiche per ogni Paese

La situazione in Francia: un problema sempre più diffuso

In Francia, i dati del 2020 evidenziano una situazione preoccupante: il 47% degli adulti è in sovrappeso e il 17% è obeso, secondo uno studio dell’Inserm e dell’Ospedale universitario di Montpellier. Se il tasso di sovrappeso appare stabile, l’obesità continua a crescere, specialmente tra i giovani.

L’assicurazione sanitaria francese segnala un incremento allarmante: dal 1997, il tasso di obesità tra i 18-24enni è più che quadruplicato, mentre tra i 25-34enni è quasi triplicato. Il fenomeno evidenzia anche forti disparità territoriali e sociali.

Cause e fattori di rischio

“La causa dell’obesità non è solo una dieta ricca di grassi, zuccheri e sale, ma anche altri fattori, tra cui i disturbi alimentari”, spiega la dietologa Naoko Williams. I disturbi alimentari colpiscono non solo chi è in sovrappeso, ma anche chi soffre di anoressia, bulimia o iperfagia.

“I bambini non sanno più gestire il cibo in modo corretto”, prosegue la specialista. “Sempre più spesso vediamo giovani che mangiano senza fame o sviluppano un rapporto compulsivo con il cibo”.

L’obesità infantile è una condizione complessa, influenzata da una combinazione di fattori genetici, ambientali, sociali ed economici. Tuttavia, il ruolo dei genitori è cruciale, sia in termini di prevenzione che di gestione del problema.

Il ruolo dei genitori nell’alimentazione e nello stile di vita

I genitori sono i primi responsabili dell’educazione alimentare dei figli. Le loro abitudini alimentari e il loro stile di vita hanno un impatto diretto sui bambini. Se in casa vengono consumati cibi ultra-processati, ricchi di zuccheri e grassi, e se l’attività fisica è trascurata, è più probabile che il bambino sviluppi abitudini malsane.

Allo stesso tempo, anche atteggiamenti iper-restrittivi possono essere controproducenti, portando a comportamenti alimentari disfunzionali come l’iperfagia o il rapporto emotivo con il cibo.

Fattori socio-economici: un limite per molte famiglie

Non sempre si tratta di una “colpa” diretta dei genitori. Fattori economici e sociali incidono profondamente sulle scelte alimentari. Il cibo sano è spesso più costoso e meno accessibile rispetto ai prodotti industriali economici e calorici. Inoltre, le condizioni di vita frenetiche possono portare a un consumo eccessivo di pasti pronti e fast food.

Ereditarietà e predisposizione genetica

L’obesità ha anche una componente genetica: alcuni bambini possono avere una predisposizione a ingrassare più facilmente rispetto ad altri. Tuttavia, la genetica da sola non è una condanna: un ambiente sano e abitudini equilibrate possono mitigare questo fattore.

I genitori possono fare la differenza

Sebbene non si possa parlare di “colpa”, i genitori possono giocare un ruolo determinante nella prevenzione dell’obesità attraverso:
✅ Un’alimentazione bilanciata fin dalla prima infanzia
✅ La promozione dell’attività fisica con giochi all’aperto e sport
✅ La regolazione dell’uso di dispositivi digitali, riducendo la sedentarietà
✅ L’educazione alimentare, insegnando ai figli a riconoscere la fame vera da quella emotiva

In definitiva, i genitori non sono gli unici responsabili dell’obesità infantile, ma le loro scelte possono fare la differenza nel favorire uno stile di vita sano per i propri figli.

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