Erbe selvatiche commestibili: quali raccogliere nel mese di aprile
di Anna Roscini
Aprile dolce dormire, ma
non per chi ama le camminate all’aperto e le scampagnate. La primavera ci offre
l’occasione di potere passeggiare lungo gli argini dei fiumi, i sentieri, i boschi
e i prati fioriti: un passatempo sano e gustoso. In questa stagione infatti
possiamo trovare numerose erbe commestibili per insaporire i nostri piatti. Le
erbe selvatiche che si possono raccogliere sono davvero tante, occorre però
prendere le dovute precauzioni. Alcune erbe si assomigliano e per gustarle in
tutta sicurezza è fondamentale, in primo luogo, essere certi del riconoscimento;
oltre ad effettuare la raccolta in luoghi lontani dalle strade, dai centri
urbani, dalle discariche e dalle zone industriali. Meglio evitare anche i campi
coltivati, dove potrebbero fare uso di pesticidi ed erbicidi. Non bisogna
dimenticare, inoltre, che alcune erbe selvatiche possono interagire con i farmaci:
se si soffre di patologie importanti, è sempre meglio chiedere consiglio al
medico prima del consumo. La natura ci mette a disposizione queste preziose
erbe dalle molteplici proprietà, ma è essenziale non esagerare nella raccolta e
tenere conto delle norme regionali che regolano o vietano la raccolta di alcune
specie, per tutelare il patrimonio naturalistico di ogni territorio. E ancora,
per favorire una possibile ricrescita, è necessario utilizzare una forbice o un
coltellino per reciderle.
Normalmente le foglie di queste erbe commestibili si consumano crude in
insalata o cotte e bollite in padella, ma possono essere utilizzate anche come ingrediente
per insaporire minestre, frittate, pasta, risotti e torte salate. Alcuni fiori
possono essere mangiati crudi nelle insalate o diventare l’ingrediente
principale per la preparazione di dolcissimi sciroppi. Andiamo a conoscere le
erbe selvatiche da raccogliere nel mese di aprile.
Ortica
Facilmente
riconoscibile, l’ortica è una delle erbe spontanee più utilizzate in cucina.
Sebbene cresca un po’ ovunque, tende a privilegiare le zone umide ed è sempre
meglio raccoglierla con i guanti. Una volta lasciata in ammollo o cotta, non
sarà più urticante. Questa erba è perfetta per risotti, frittate e per
insaporire vellutate e creme. Ottima anche per il ripieno dei ravioli. Meglio
raccogliere le foglioline più fresche che sono più tenere.
Bruscandoli
I
buscandoli sono i germogli del luppolo selvatico e si trovano generalmente in
luoghi umidi, dentro siepi o lungo ruscelli. Proprio come gli asparagi, possono
essere usati per risotti, frittate o come condimento per la pasta e contorno. Vanno
tagliati a 10-20 cm dalla cima e hanno un sapore leggermente amarognolo.
Spinacio selvatico
Lo
spinacio selvatico, anche detto farinello o Buon Enrico, cresce in terreni
ricchi di sostanze nutritive, in prossimità dei pascoli. Si cucina come lo
spinacio comune, mentre le cime più giovani possono essere consumate anche
crude. Il nome scientifico Chenopodium deriva dal greco chen (oca) e pous
(piede). La forma delle sue foglie, infatti, richiama una zampa palmata.
Aglio orsino
L’aglio
orsino cresce generalmente nei sottoboschi umidi e lungo i torrenti non esposti
al sole. Viene chiamato così perché proprio gli orsi, dopo il letargo, se ne
cibano per depurarsi.Questa pianta bulbosa ama infatti l’umidità. Si
raccolgono fiori e foglie proprio quando spunta il fiore, verso la fine di
aprile generalmente. Ha un forte odore di aglio, e questa caratteristica lo
rende un’erba ideale per insaporire creme, frittate, zuppe, o per sostituire
l’aglio comune nella preparazione del pesto.
Finocchietto selvatico
Il
finocchio selvatico fiorisce a giugno, ma da aprile è già possibile cominciare
a raccoglierne le foglie filiformi. Si adatta facilmente a terreni aridi e
difficili, però non apprezza il freddo. Può essere utilizzato nelle tisane, con
proprietà depurative e digestive, ma anche per condire insalate, pesce e
formaggi freschi. Se maceriamo le foglie nell’alcool puro, insieme a zucchero e
acqua, possiamo ottenere un delizioso liquore al finocchietto.
Tarassaco
Del
tarassaco non si butta via quasi nulla: si possono consumare le foglie giovani
in insalata, le foglie più grosse bollite, i fiori per fare la marmellata,
mentre i boccioli, infine, possono essere fritti o conservati sott’olio e sotto
aceto. Chiamato anche dente di leone o cicoria selvatica, si può consumare
anche per preparare un salutare decotto.
Erba alliaria
L’erba
alliaria ha un aroma molto deciso, che ricorda l’aglio, ma è più delicata e
digeribile di quest’ultimo. Per questo è ottima nel pesto, nelle frittate,
nelle torte salate e nelle zuppe. Può essere utilizzata tutta la pianta,
compresi i fiori, tranne le radici.