EROTICO VICENTINO: QUANDO L’UOMO SCOPRE LA (sua) PORTA SUL RETRO
Quando si parla di zone erogene si pensa subito a quelle femminili, e al piacere che la loro stimolazione può offrire al gentil sesso. E gli uomini? Ebbene quelle maschili sono numerose ed altrettanto importanti per il raggiungimento dell’orgasmo.
Prima di tutto toglietevi dalla testa che solo il pene sia la parte più eccitabile del corpo maschile, quando invece sono tante altre le zone ricche di terminazioni nervose e particolarmente sensibili alla stimolazione. A partire da glutei, orecchie, perineo e piedi, la cui solleticazione crea piacere in entrambi i sessi, ma c’è di più: “forse la zona più erogena è il cervello, dove nascono immagini e fantasie che possono portare il corpo a reagire di conseguenza, eccitandosi molto più di quanto non accadrebbe, alle volte, attraverso lo stimolo manuale di altre parti”, ci rivela un coraggioso amico.
Largo quindi a idee hot e parole osé, perché ai maschi piacciono e stimolano la loro voglia di dominare o essere dominati, ma non solo: “I genitali, poi, sono ipersensibili, soprattutto la membrana del perineo, la parte tra ano e genitali, che, se toccata con vigore e massaggiata regala un brivido intenso capace di risvegliare anche i più “pigri”, fino a portare direttamente all’orgasmo”
Per alcuni, però, è considerata una zona tabù: “In molti, quelli magari un po’ più tradizionalisti e meno propensi alla scoperta del proprio corpo, considerano questa zona ancora intoccabile, ma mai quanto l’ano, soprattutto tanti eterosessuali che forse, inconsciamente, che quando questo è stimolato, si sentono come violati, associando il gesto all’omosessualità, per motivi a me sconosciuti”
Eccoci quindi al dunque: perché l’uomo etero spesso considera che la sua “porta sul retro” sia inarrivabile, intoccabile, misteriosa, sconosciuta e inavvicinabile? “Forse alcuni hanno paura di scoprire un piacere nuovo, e, se la voce dovesse iniziare a girare per via di qualche fanciulla chiacchierona, anche di passare, nell’opinione comune, come omosessuale. Si tratta di un pregiudizio privo di fondamento, insomma”
E si perdono il meglio: “Molti uomini amano fare sesso anale con la propria donna, mentre invece nel caso di una semplice stimolazione del proprio ano si tirano indietro, intimoriti e a volte persino offesi. Non sanno che, una penetrazione anale, unita alla pressione nella zona perianale e ad una solleticazione, magari orale, del pene, può portare l’uomo a raggiungere il cosiddetto “orgasmo del punto L”
La versione maschile del punto G delle donne, come si legge in “Coccole e carezze” di Leslie Leonelli: “… Mentre avevo davanti le sezioni laterali dei genitali maschili con i corpi cavernosi, i nervi, i testicoli, la prostata, mi sono resa conto, improvvisamente, di quanto la base del pene affondi profondamente dentro le pelvi. Ciò che si vede all’esterno del corpo costituisce meno della metà dell’intero apparato, mentre i corpi cavernosi, veri e propri protagonisti dell’erezione del pene, continuano all’interno delle pelvi, al di là dell’osso pubico, al di sotto della prostata, fin quasi a raggiungere la parete del retto”
Provare per credere.