29 Maggio 2024 - 9.52

Europee: il bestiario “bipartisan” dei candidati

di Alessandro Cammarano

Le lezioni europee si avvicinano: i prossimi 8 e 9 maggio gli italiani – sempre più disaffezionati alle urne, saranno chiamati ad eleggere i 76 parlamentari che rappresenteranno il nostro paese a Bruxelles.

C’è da dire che, tranne qualche esempio da ricordare – uno su tutti David Sassoli – al Parlamento Europeo l’Italia tende a candidare “trombati” alle politiche o alle amministrative ai quali un posto bisogna pur trovarlo e i vecchi “enti inutili” con presidenze a stipendio milionario cominciano per fortuna a scarseggiare.

È però invalsa la pratica di presentare come capilista – e qui davvero non c’è differenza di colore politico, perché quando il piatto è ricco ci si ficcano tutti – i leader dei partiti a fare da “traino”, leggi “specchietto per le allodole” pur sapendo che poi a loro subentrerà il primo dei non eletti, il tutto in un giochino parecchio sgradevole.

Dobbiamo comunque tenera a mente che le campagne elettorali nel nostro paese sono da sempre figlie della Commedia all’Italiana: chi non si ricorda Totò che nel film “Gli onorevoli”, diretto da Sergio Corbucci nel 1963, interpretava il candidato Antonio La Trippa che, unico onesto, veniva raggirato dai compagni di partito finché, resosi conto della gabola, non pronunciava un comizio memorabile sbugiardando tutti?

Ecco, il Principe de Curtis sarebbe forse l’unico candidato votabile.

Per il resto la campagna elettorale in corso, tra sondaggi e veline più o meno veritieri, ha fatto conoscere all’elettorato un bestiario di personaggi che la Commedia dell’Arte avrebbe assunto immediatamente tra i suoi caratteri.

Siccome però in campagna elettorale le querele volano come caramelle bisogna stare attenti a fare nomi, e soprattutto cognomi, bisogna mantenersi sul vago, però qualcosa bisogna pur dirla.

Parliamo dunque di liste: in particolare di una che all’interno del famoso cerchio vanta più simboli delle figurine di un album Panini.

Con diciannove simboli, che vanno dai movimenti no-vax a chi chiede l’uscita dell’Italia dall’ Europa batte qualsiasi precedente e forse, se avesse messo insieme anche il Movimento per la difesa del tricheco delle Orcadi, si sarebbe guadagnato, con l’aggiunta di un piccolo contributo in denaro, un servizio da caffè.

Niente male, quanto a coerenza, un altro candidato che inneggia a “meno Europa” ma sembra non schifare, se eletto, il ricco stipendio ingrassato da indennità varie che sarà a lui destinato.

Sbaglia anche la sinistra presentare “intellettuali” che non hanno pressoché nessun contatto con la realtà e che guardano con fastidio tutti coloro che non sono reputati alla loro altezza.

Peggio che mai i pacifisti d’accatto, quelli che se li metti davanti ad una cartina geografica hanno difficoltà ad indicare dove sia la Palestina ma che si sciacquano la bocca con esternazioni spesso “fantasiose”.

Ci sono poi gli abbracci mortali, con liste che accomunano estrema desta e sinistra radicale, tipo “La strana coppia” degli orrori.

Ovviamente è abitudine del politico medio vellicare la pancia dell’elettorato, ma adesso si sta andando parecchio oltre – e in questo stiamo pericolosamente imitando gli Stati Uniti del MAGA – diffondendo bufale, gli acculturati le chiamano “fake news”, tanto incredibili quanto destinate purtroppo a quella fetta di popolazione che non è più in grado di comprendere il significato di un breve testo scritto ma del tutto propenso a prendere per oro colato il titolo clickbait tanto caro ad una certa stampa.

Negli ultimi tempi ci si è messa anche l’AI, l’Intelligenza Artificiale, capace di creare testi e soprattutto immagini capaci di far breccia nell’opinione di coloro che ignorano l’uso del congiuntivo o che semplicemente scrivono “a” al posto di “ha” o viceversa.

Sulle promesse irrealizzabili non basterebbe un decennio, quelle si fanno dai tempi di Achille Lauro –non il cantante – che nella Napoli del Dopoguerra e del boom girava per i vicoli regalando solo scarpe sinistre, assicurando che le destre a completare il paio sarebbero arrivate a urne chiuse e a voto per lui espresso.

E comunque i candidati che hanno a cuore il destino e gli interessi dell’Europa, che poi vuol dire quelli del nostro Pese, ci sono: basta cercarli.

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