18 Settembre 2024 - 10.34

Fallisce Tupperware, il famoso marchio di contenitori in plastica per alimenti

Utili per conservare avanzi di cibo, mettere da parte alimenti o trasportare il pranzo in ufficio, i celebri contenitori Tupperware sono parte della vita quotidiana di molti. Tuttavia, la multinazionale americana, produttrice delle famose scatole di plastica per alimenti, ha annunciato mercoledì 18 settembre di aver avviato una procedura di fallimento, con debiti stimati in 700 milioni di dollari.

“Da anni la situazione finanziaria dell’azienda è stata gravemente colpita da un contesto macroeconomico difficile”, ha dichiarato l’amministratore delegato Laurie Ann Goldman. La società ha quindi presentato istanza di protezione ai sensi del Capitolo 11 della legge americana sui fallimenti, considerandola “la migliore opzione” per ottenere la flessibilità necessaria per una trasformazione digitale e tecnologica.

Con sede a Orlando, in Florida, Tupperware prevede di continuare le sue operazioni durante la procedura, garantendo il pagamento di dipendenti e fornitori. Nei documenti depositati presso la Corte fallimentare del Delaware, l’azienda stima le sue attività tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari e le sue passività tra 1 e 10 miliardi. La società ha tra 50.000 e 100.000 creditori. Il 17 settembre le azioni di Tupperware sono state sospese alla Borsa di New York, dopo che l’azienda aveva dichiarato di affrontare “gravi problemi di liquidità” e dubbi sulla sua capacità di continuare le operazioni.

Già nel 2020, Tupperware aveva dovuto ristrutturare i propri debiti, ma la concorrenza del commercio online, delle consegne a domicilio e dell’uso crescente di plastica monouso ha minato ulteriormente il suo modello di business. Nel 2022, il fatturato è sceso a 1,3 miliardi di dollari, il 42% in meno rispetto a cinque anni prima.

Fondata nel 1946 dall’inventore Earl Tupper, l’azienda divenne presto un fenomeno sociale, con milioni di famiglie che utilizzavano i suoi prodotti. Il successo arrivò con il concetto delle “riunioni Tupperware”, dimostrazioni a domicilio che permettevano di mostrare i prodotti a gruppi di potenziali acquirenti. Nel 2017, l’azienda contava ancora oltre tre milioni di rappresentanti in tutto il mondo.

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