2 Settembre 2022 - 13.53

FESTIVAL DI VENEZIA, UN FILM AL GIORNO- Cate Blanchett in Tár è sublime: ormai è nell’Olimpo delle dee del cinema

Di Bach ci resta la grandezza dell’arte non le scivolosità dell’uomo, di Lydia Tár continua ad impressionarci il genio di musicista e direttore d’orchestra non la discutibile personalità; ma soprattutto ci resta nel cuore di amanti del cinema la sontuosa interpretazione di Cate Blanchett. Una attrice, Cate, ormai entrata nell’Olimpo delle Muse che ispirano la nobile arte della cinematografia mondiale. Che divinità Cate: bella, affascinante, graffiante, solida, virtuosa, abbacinante nella sua determinatezza di artista. Il film, Tár appunto di Todd Field, presentato nella seconda giornata del Festival del cinema di Venezia, è lei. Il resto le gira attorno come un vorticoso ritornare di tamburi della miglior orchestra possibile. Ma c’è lei al centro della tempesta di suoni. Direttore d’orchestra e direttrice di sentimenti spigolosi che si intrecciano nello scorrere della trama. La storia è quella di Lydia Tàr, controversa pioniera della professione della musica solo recentemente apertasi alle donne: quella di direttore d’orchestra. Il potere è potere al di là del genere e la debolezza dell’essere umano pure, per cui il film scorre sgrezzando il diamante di un’anima dura e risoluta come quella di Tár: un arco d’amore che esalta e abbatte allo stesso tempo la virtuosa Lydia. Saprà sopravvivere a se stessa e a donarci una speranza di rinascita? Lo scoprirete nel finale del film. Ma ricordate: alla fine resta l’arte, l’uomo conta come mezzo nel raggiungere il sublime. Cate Blanchett con questo film ha toccato il cielo. 

Voto al film: 9/10

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