Festival di Venezia, un film al giorno- Giovani, carini e cannibali: Giulietta e Romeo 2022
Erano giovani, carini e disoccupati (Ben Stiller ‘94), ora sono giovani, carini e cannibali. Così gira il mondo. Il film di Luca Guadagnino atteso e sospirato da migliaia di fan dello stesso regista ma soprattutto di teen innamorate di Timothee Chalamet, è violento ed inaspettato ma anche romantico e illuminato, macabro e lirico, un ossimoro fatto cinema che lascia stupefatti e attoniti a rimirare lo schermo allo scorrere dei titoli. Insomma o lo si ama o lo si odia. Cerchiamo di spiegare il perché (ma è così indispensabile dover spiegare?)
Lei (Tay Russel) scopre all’improvviso di essere carnivora, non di una sana (o no) bistecca ma di carne umana. Un difettuccio che a quanto pare colpisce alcuni di noi con tragedie connesse (in qualche modo ci si dovrà pur nutrire). Lui (Chalamet) è affetto dallo stesso morbo: si riconoscono annusandosi e da quel momento la truce storia diventa quella di una relazione impossibile: Giulietta e Romeo dark, nella consapevolezza che non potrà mai essere un amore casa, chiesa, e qualche spinello. La vicenda si snoda attraverso la provincia americana, una eterna fuga di luogo in luogo che è una fuga da se stessi e da ciò che è ineluttabile. Guadagnino dirige in modo maturo e consapevole e si guadagna il rispetto della platea con la visione e la profondità che solo i grandi registi hanno. Gli attori sono bravi e perfettamente alieni, dei mostri dal volto umano e dai sentimenti puri di adolescenti ricoperti però di sangue. Chalamet al netto del delirio delle fan è un attor giovane completo, spigoloso il giusto, ma già superbo nei dettagli della interpretazione. Un film riuscito e sconvolgente: ma alla fine un film di amore intenso. Da vedere digiuni, se mi posso permettere.
Voto 8,5/10
Luca Faietti