21 Novembre 2023 - 16.27

“Fiaccolata per Giulia”, domani alle 19 da Campo Marzo

BASTA. Sono 106 le donne uccise nel 2023 in Italia per mano di uomini violenti. Oltre a queste ci sono migliaia di altre vittime della violenza di genere. Una situazione che davvero non è più accettabile. Quanto successo a Giulia Cecchettin e alle tante altre donne vittime di femminicidio esige una presa di posizione da parte di tutte e tutti. Le cose cambieranno, infatti, solo se donne e uomini parteciperanno responsabilmente e attivamente nel contrasto a ogni tipo di violenza.
La politica deve dare l’esempio, contribuendo nel cercare soluzioni efficaci ad ogni livello. I Comuni, che sono le istituzioni più vicine a chi è vittima e nel momento del bisogno, devono progettare ed investire più risorse per quei servizi che consentano di riconoscere i segnali di pericolo in una relazione, di denunciare liberamente, di proteggersi di fronte a uomini violenti e di avere un sostegno concreto in situazioni di emergenza.
Dev’essere corale e categorico il rifiuto della cultura del maschilismo che genera atteggiamenti aggressivi, possessivi o invadenti. Troppo spesso i comportamenti violenti e abusanti rischiano di essere minimizzati e normalizzati. La violenza nelle relazioni di coppia – come ogni violenza – non è mai accettabile ed è imperativo oggi moltiplicare gli sforzi per favorire il rispetto delle differenze, della libertà personale e l’educazione alla parità di genere, per promuovere una sana affettività e incoraggiare la risoluzione nonviolenta dei conflitti, soprattutto personali.
Alla base dei casi di violenza ci sono stereotipi, comportamenti e pensieri che non esprimono più i valori in cui come società abbiamo scelto di muoverci, ma al contrario costituiscono una cultura di resistenza tossica al principio di uguaglianza, di libertà personale, di non discriminazione e pari dignità tra le persone. Alla donna oggi si riconosce la dignità di persona e non solo la specificità di madre e moglie. Le si riconosce per diritto la possibilità di realizzarsi in modo indipendente e autonomo rispetto alla figura maschile, a cui per lungo tempo è stata in rapporto subordinato.
Per tutto questo e come condanna dell’orribile violenza di questi giorni e di questi anni invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare domani, mercoledì 22 novembre alle 19 in Campo Marzo, alla fiaccolata organizzata dal Comune di Vicenza, Donna Chiama Donna e Associazione Italiana Donne Medico. È importante che questa manifestazione veda al fianco delle molte donne anche molti uomini. Dobbiamo esserci per Giulia e per tutte le vittime di violenza.
 
Firmato
 
Bardin Massimo
Bassanello Cecilia
Bez Giacomo
Burlina Mauro
Colombara Raffaele
Consolaro Luisa
Corbetti Martina
Dal Pra Caputo Stefano
Dalla Negra Michele
De Marzo Leonardo
Ghiotto Benedetta
Giacomin Davide
Grimaldi Ida
Maltauro Jacopo
Maran Sara
Marchetti Alessandro
Naclerio Nicolò
Notarangelo Stefano
Pilan Mattia
Pizzolato Elia
Poncato Luca
Porelli Valeria
Possamai Giacomo
Restuccia Beatrice Giulia
Rizzini Lorenza
Rucco Francesco
Siotto Simona
Sorrentino Valerio
Tonello Angelo
Zaramella Massimiliano
Zocca Liliana
Zocca Marco
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