Finalmente le arance nell’aranciata
Il Parlamento italiano ha approvato definitivamente l’art. 17 della legge comunitaria, che introduce la quantità minima di succo nelle bibite a base d’arancia, che passa finalmente dal 12 al 20 per cento, con effetti positivi per i consumatori ed il frutteto dei nostri territori. “Si tratta di una straordinaria vittoria per Coldiretti e per salvare il Made in Italy a tavola. Un risultato raggiunto anche grazie alla sensibilità di molti sindaci vicentini, che hanno sostenuto ed approvato la giunta proposta nei mesi scorsi. Ed oltre a questa importante novità – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – viene imposto il tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi, per evitare frodi ed inganni”. La vera frutta ha conquistato il primo posto rispetto alle lobby delle aranciate senza arance, che pretendevano di continuare a vendere acqua come fosse succo, a scapito della salute e favorendo l’obesità, soprattutto dei più piccoli, che sono abituali consumatori di queste bevande. Non va dimenticato, poi, l’aspetto economico: per ogni litro di aranciata gli agricoltori intascano solo tre centesimi. “L’impatto economico sulle imprese agricole, in conseguenza dell’aumento della percentuale di frutta nelle bibite – sottolinea il presidente Martino Cerantola – potrebbe salvare molte attività del nostro territorio. Ad oggi per ogni aranciata venduta sugli scaffali ad 1,3 euro al litro, agli agricoltori vengono riconosciuti solo tre centesimi per le arance contenute, del tutto insufficienti a coprire i costi di produzione e raccolta”. Aspre sanzioni sono in arrivo contro chi farà il furbo proponendo olio extravergine in contenitori non antirabbocco e non indicheranno chiaramente la provenienza del prodotto. “Sulle tavole di bar, ristoranti e trattorie, l’olio extravergine di oliva potrà essere servito solo in bottiglie dotate di tappo antirabbocco – conclude il presidente Martino Cerantola – per evitare allungamenti o riempiture con prodotti che non hanno nulla a che vedere con quello indicato in etichetta. La legge prevede sanzioni da 1 ad 8mila euro e la confisca del prodotto. Oltre al tappo antirabbocco è prevista una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all’etichettatura degli oli prodotti con miscele di uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto”.