8 Marzo 2024 - 15.42

Fine dell’emergenza PFAS nel Montagnanese e a Pojana Maggiore: inaugurato maxi serbatoio

Fine dell’emergenza Pfas per il territorio servito da acquevenete

Inaugurate oggi le opere realizzate per la sostituzione delle fonti idropotabili contaminate

Giornata importante quella di oggi per la Bassa Padovana e per i Comuni vicentini serviti da acquevenete. Questa mattina, infatti, alla presenza del Presidente della Regione Luca Zaia, dell’Assessore regionale all’Ambiente, al Clima, alla Protezione civile e al Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin, dell’Assessore regionale alla Sanità, ai Servizi Sociali e alla Programmazione socio-sanitaria Manuela Lanzarin e del Vescovo Claudio Cipolla, nonché di numerose autorità del territorio, e in collegamento video con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, sono state inaugurate le opere realizzate per abbandonare definitivamente la fornitura di acqua dalla centrale di Madonna di Lonigo (trattata a carboni attivi in quanto contaminata da Pfas) verso i Comuni di Montagnana, Borgo Veneto, Casale di Scodosia, Megliadino San Vitale, Merlara, Pojana Maggiore e Urbana, e distribuire eccellente acqua proveniente dalla fonte pedemontana di Camazzole. 

Comincia infatti dalla fonte incontaminata di Camazzole, nel Comune di Carmignano di Brenta, il lungo viaggio dell’acqua per rifornire con una risorsa di elevata qualità il montagnanese e alcuni Comuni vicentini dell’area berica gestiti da acquevenete, interessati dall’emergenza PFAS e inquadrati nella zona “rossa” dalla DGRV 691/2018. 

Il territorio comunale di Carmignano di Brenta è un punto nevralgico per l’alimentazione della parte meridionale del Veneto, tramite gli schemi acquedottistici ricadenti nel più ampio ambito del Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto (MOSAV): si tratta di un importante campo pozzi posto nel sedime del fiume Brenta, in un luogo ad alta valenza ambientale caratterizzato da acqua di ottima qualità alla fonte.  Da qui, una condotta di grosso diametro, già di proprietà di acquevenete e di Etra, si sviluppa lungo la dorsale Carmignano di Brenta-Padova Ovest-Monselice-Ponso e interconnette idraulicamente le fonti pedemontane con la Bassa Padovana.

Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, e veicolati attraverso la Regione del Veneto e un Commissario straordinario per far fronte all’emergenza PFAS (per 24,8 milioni di euro complessivi), acquevenete ha potuto collegare a questo sistema idrico una nuova condotta adduttrice di 600 mm di diametro lungo la direttrice Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore e, contestualmente, alimentare un nuovo serbatoio costruito a Montagnana.

Il grande serbatoio di Montagnana, della capacità di 10.000 metri cubi, è composto da due moduli della capacità di 5.000 metri cubi ciascuno, con annessa centrale di pompaggio da 275 kW. È un’opera a valenza bio-architettonica, per armonizzarne l’inserimento nel contesto paesaggistico e rurale.

Oltre a questa “fonte virtuale”,  dove si accumulano le “scorte” di acqua prelevate in orario notturno da Camazzole, sono state costruiti ex novo in quattro anni più di 21 chilometri di nuove tubazioni: 18km con scavo a cielo aperto e 3km con trivellazioni orizzontali teleguidate per superare corsi d’acqua e ostacoli vari (interferenze con altre importanti strutture sovraordinate preesistenti), per un investimento complessivo dell’ultimo “sistema” che andiamo ad inaugurare di 28 milioni di euro.

“Con questa importantissima inaugurazione dichiariamo chiusa l’emergenza Pfas nel nostro territorio – spiega il Presidente di acquevenete Piergiorgio Cortelazzo. – Si è soliti usare l’espressione ‘facile come bere un bicchiere d’acqua’, ma qui di facile non c’è stato proprio niente. Il percorso per arrivare a questo risultato è stato tutto in salita, ma, grazie alla sinergia tra i diversi attori in campo, le opere progettate e realizzate in quattro anni, costituiscono una risposta concreta e definitiva ai gravi problemi che i cittadini di questi luoghi hanno subito”. 

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