12 Febbraio 2025 - 15.20

Fine vita, Donazzan attacca Zaia: “Non rispetta la volontà della maggioranza dei veneti”

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Gli eurodeputati veneti di Fratelli d’Italia, Elena Donazzan e Daniele Polato, hanno criticato aspramente il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, accusandolo di non rispettare la volontà espressa dal Consiglio regionale riguardo alla legge sul ‘fine vita’. La decisione del Consiglio, che ha respinto la proposta di legge, è stata definita una difesa della vita e della dignità individuale.

Secondo Zaia, il diritto di accedere alla morte volontaria è già riconosciuto dalla Consulta, ma mancano norme precise su tempi e modalità di applicazione, creando un vuoto normativo che rischia di lasciare i pazienti senza risposte.

Dal 2019 in Veneto sono state presentate sette domande di accesso al fine vita, di cui tre accettate. Zaia sottolinea che la Regione non può rimanere immobile di fronte a queste richieste e accusa il Paese di ipocrisia: «Se qualcuno è contrario, proponga una legge per vietarlo, ma non si può ignorare una sentenza».

“Invitiamo Luca Zaia ad essere più rispettoso della volontà del Consiglio regionale che, con una difficile, lunga e sofferta decisione, ha detto no al ‘fine vita’, facendo prevalere la difesa della vita e la dignità della persona”, hanno dichiarato Donazzan e Polato in una nota congiunta. “Così facendo, Zaia si dimostra irrispettoso della votazione dell’assemblea e, per estensione, delle istanze della maggioranza dei veneti che nel Consiglio regionale sono rappresentate.”

I parlamentari hanno sottolineato l’importanza delle cure palliative come alternativa prioritaria, criticando l’uso politico del dibattito attorno alla sofferenza individuale. “Abbiamo sempre chiesto che prima di tutto vi fossero le cure palliative, che si potesse aiutare la persona a vivere e morire dignitosamente, evitando che tutto questo diventasse un dibattito politico che oggi sembra un dibattito elettorale, per alzare i toni”, hanno ribadito.

Nel concludere, Donazzan e Polato hanno insistito sulla necessità di sostenere le famiglie e gli individui in situazioni di sofferenza estrema, senza abbandonare chi vive la solitudine e la disperazione. “La speranza di essere accompagnati nella discrezione e non nella velleità di risolvere un problema, di una cultura dello scarto che purtroppo alberga in questa società”, hanno aggiunto.

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