Finisce la 75esima edizione dei Classici all’Olimpico: ecco il bilancio
Si è concluso il 75° ciclo di Spettacoli classici al Teatro Olimnpico di Vicenza, “Domani nella battaglia pensa a me”, il quarto della direzione artistica dello scrittore e regista Giancarlo Marinelli e un primo bilancio può sicuramente essere tracciato.
È stato il primo Ciclo dei Classici dopo la pandemia, il primo a capienza piena dei teatri e con gli spettatori di nuovo vicini, un pubblico che ha risposto con un entusiasmo oltre le aspettative alle proposte artistiche, spettacoli che hanno registrato il tutto esaurito in quasi in tutte le repliche e così anche per gli eventi di approfondimento (il convegno “Il Teatro e la città” in Basilica Palladiana, gli Incontri in Biblioteca Bertoliana), sempre molto partecipati. Otto produzioni teatrali, di cui cinque in prima nazionale, in un cartellone con 27 repliche; 6.500 spettatori (6.449 per l’esattezza), circa 300 partecipanti agli eventi collaterali, 70 interpreti in scena, 10 musicisti, un direttore d’orchestra, quasi 100 operatori di backstage, tra personale addetto all’assistenza tecnica e logistica e i responsabili della promozione; sono solo dei numeri che non riescono a restituire la portata dell’operazione e l’impegno degli organizzatori per un festival tra i più prestigiosi e longevi della tradizione teatrale italiana, da sempre manifestazione di eccellenza per l’Amministrazione Comunale che lo promuove.
La 75a edizione dei Classici al Teatro Olimpicoè stata promossa dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, l’Accademia Olimpica e la Biblioteca Civica Bertoliana; è stata realizzata con il sostegno della Regione del Veneto, del main partner D-Air Lab, del partner LD72, degli sponsor Gruppo AGSM AIM SpA, Banca delle Terre Venete Credito Cooperativo, dei sostenitori Burgo Group e Trivellato Mercedes Benz; è stata realizzata con le collaborazioni di Arteven Circuito Regionale Multidisciplinare, del Teatro Quirino di Roma, di Enfi Teatro, del Teatro Ghione di Roma, di Savà Produzioni Creative e di Tema Cultura.
“Ancora una volta il Ciclo di Spettacoli Classici si chiude con ottimi risultati in termini di partecipazione da parte del pubblico e di riconoscimento della proposta culturale” – dichiara il sindaco Francesco Rucco. – “Questo è sintomo di un lavoro costruttivo e produttivo del direttore artistico Giancarlo Marinelli che ha scelto spettacoli di qualità a cui si sono affiancati momenti di approfondimento in collaborazione con le istituzioni che partecipano al Tavolo Olimpico. Al Teatro Olimpico si sono visiti molti giovani che desideriamo coinvolgere sempre di più. Si tratta infatti di un’occasione unica per approfondire le tematiche “classiche” che si rivelano sempre più attuali perché offrono chiavi di lettura per interpretare anche il mondo contemporaneo. E un ringraziamento va al Teatro Comunale per la gestione della parte operativa”.
“Mai un titolo dei Classici all’Olimpico è stato così emblematico” – ci dice il Direttore Artistico dei Classici, Giancarlo Marinelli. – “Ma nella battaglia di questi ultimi due anni a pensare a noi è stato il pubblico, che è tornato, numerosissimo, all’Olimpico e negli altri luoghi di spettacolo del festival, invertendo la tendenza in atto nei teatri. E noi tutti abbiamo ricominciato con lo stesso entusiasmo con cui avevamo ‘chiuso’ nel 2019. In questa edizione abbiamo ripensato ai grandi classici, abbiamo riproposto dei nuovi classici e dei classici che nessuno conosceva, come “Milk Wood” di Dylan Thomas; abbiamo dato voce all’innovazione, come sempre accade con il Teatro dei Borgia, sul palco e fuori scena con le voci autorevoli degli studiosi che, come in un coro greco, hanno commentato oltre l’Olimpico, negli incontri che hanno approfondito i temi degli spettacoli. Un’innovazione che si è amplificata grazie e attraverso la classicità. È stata un’edizione davvero straordinaria perché tutte queste componenti hanno trovato una sintesi perfetta e un’alchimia unica”.
La 75a edizione dl Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico ha offerto al pubblico una profonda rielaborazione del concetto di classicità cercando un centro progettuale anche nuovo e diverso, un luogo per generare domande essenziali: il teatro classico e il patrimonio di pensiero e di letteratura a questo collegati, ne sono diventati protagonisti, ponendo nuovi interrogativi e proponendo risposte diverse. Questo il senso profondo di tanta letteratura del Novecento, nella rassegna dei Classici edizione 2022, una scelta artistica in grado di provocare la rinascita di una tradizione che si rafforza dentro ad una apparente contraddizione.
Ed è per questo che la sezione mainstream del Ciclo dei Classici, con “Assassinio nella cattedrale”, “Prometeo”, “Histoire du Soldat” e “La Voix humaine” è stata collegata sin dall’inizio ad una proposta off come l’ultimo capitolodell’intensa trilogia dei miti del Teatro dei Borgia con il “Filottete dimenticato”, eroe emarginato a causa della malattia, problematica che spesso devasta la nostra quotidianità, o ha portato alla riscoperta di luoghi altri della Città, con le tappe in esterna, apprezzatissime dal pubblico, di “Milk Wood” in Basilica Palladiana, a Palazzo Thiene e nel Giardino del Teatro Olimpico, animate dalla struggente parola poetica interpretata dagli attori.
Ai grandi temi, si sono affiancati i grandi nomi del teatro, con protagonisti riconosciuti della scena nazionale ed internazionale come Moni Ovadia, Marianella Bargilli, Gabriele Vacis, Emilio Solfrizzi, Giorgio Marchesi, Jane Alexander, Beatrice Venezi, Drusilla Foer – ormai icona del Teatro Olimpico – e Sophie Duez, splendida protagonista nella sua lingua, il francese, del monologo di Cocteau rivisitato da Marinelli. E la magia dell’Olimpico e della Città palladiana ha vibrato in tutte le loro interpretazioni, come hanno avuto modo di dichiarare nelle interviste.
Accanto ai grandi interpreti ci sono stati i giovani, fuori e dentro il palcoscenico: in scena i giovani e giovanissimi attori (12-20 anni) di Tema Cultura in “Romeo e Giulietta”, diretti da Giovanna Cordova e il gruppo PEM Potenziali Evocati Multimediali (22-26 anni) protagonisti del “Prometeo” con Gabriele Vacis, seppur in formazione ridotta a causa del Covid. O la collaborazione con i Classici Contro, il progetto nato all’Università Ca’ Foscari di Venezia, a cura dei docenti Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani (Dipartimento di Studi Umanistici, Associazione Italiana di Cultura Classica); oltre all’incontro in Bertoliana con i due studiosi, tre tesi di laurea sono state dedicate al Ciclo dei Classicidella direzione artistica Marinelli e una classe del liceo artistico Marco Polo di Venezia, ha realizzato 70 disegni su carta utilizzando varie tecniche, dal pastello al carboncino e alla penna, ispirandosi alle varie versioni de “La Voix humaine”, oltre naturalmente ad aver assistito allo spettacolo all’Olimpico. E giovani sono stati anche molti degli spettatori, con quasi il 20% delle presenze a teatro under 30 (oltre 1.000 ragazzi).
Inediti, per il Ciclo Classici edizione 2022 sono stati anche i ruoli: nell’ultimo spettacolo “Assassinio nella Cattedrale a Vicenza. Oratorio per Cacciafronte”, il reading teatrale inserito nella sezione off è stato condotto da Antonio Stefani, giornalista e memoria del teatro vicentino e non solo, autore della sorprendente ricostruzione storica, perfettamente a suo agio nei panni di un erudito narratore, accompagnato nei sotterranei di Palazzo Thiene dai giovani attori di Tema Cultura Academy e dalla flautista Elisabetta Ghedin.
Se nuovi percorsi progettuali sono stati tracciati e nuove mappe generazionali hanno preso forma, la 75a edizione dei Classici all’Olimpico si è caratterizzata anche per nuove e inedite collaborazioni: con D-Air Lab, start-up vicentina creata da Lino Dainese, la tecnologia airbag D-air® è entrata in scena per diffondere la cultura della protezione in occasione della prima nazionale de “La Voix humaine”. E così i costumi di Sophie Duez (a cura di Diego Dalla Palma con la collaborazione di Laura Milan) con le applicazioni air-bag D-Air Lab, sono entrate a pieno titolo nel mondo dell’arte e del teatro con creazioni uniche.
Nell’ambito delle collaborazioni culturali, particolarmente interessante sono stati gli Incontri de La Bertoliana per i Classici all’Olimpico sui temi del percorso drammaturgico del Ciclo Classici, protagonisti studiosi, interpreti e registi teatrali, introdotti da giornalisti: i nomi dell’edizione 2022 sono stati quelli di Massimo Cacciari e Gabriele Pedullà, con Marino Smiderle, direttore de Il Giornale di Vicenza; Gabriele Vacis con Gian Marco Mancassola, direttore di TVA Notizie; Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani con Francesco Bettin di Sipario e olimpiainscnea.it; Edoardo Ponti, collegato da Los Angeles, a parlare del suo film “Voce Umana”, protagonista la madre Sophia Loren, proiettato durante l’incontro condotto da Caterina Barone, critico teatrale del Corriere del Veneto e docente universitaria.
Apprezzatissimo, dal numeroso pubblico e dai protagonisti è risultato l’incontro sul ruolo del teatro come centro ideale di nascita della civitas “Il Teatro e la Città” realizzato in Basilica Palladiana in collaborazione con l’Accademia Olimpica e con la Biblioteca Bertoliana, condotto da Lorenzo Parolin, giornalista del Giornale di Vicenza e ideatore dell’evento con Giancarlo Marinelli; gli interventi dei relatori Maria Elisa Avagnina, Umberto Curi, Paolo Portoghesi e Gabriele Vacis, intervistati da Lorenzo Parolin, sono diventati dei podcast, disponibili a breve su www.classiciolimpicovicenza.it.
Guida preziosa e indispensabile per accompagnare gli spettatori attraverso le fascinazioni letterarie e le evoluzioni del mito che i titoli della rassegna hanno proposto è stato, ancora una volta Prospettive 2022,il volume curato da Cesare Galla, realizzato in collaborazione con l’Accademia Olimpica, che contiene, oltre alla presentazione degli spettacoli, contributi critici e interpretazioni dei miti e delle drammaturgie curate da autorevoli studiosi: Massimo Marino, Paolo Lanaro, Sergio Perosa, Andrea Rodighiero, Paola Martinuzzi, Oreste Bossini. Riccardo Brazzale, Antonio Stefani, Cesare Galla e il Direttore dei Classici Giancarlo Marinelli, le firme della nuova edizione.
Artisti, studiosi, operatori culturali, aziende innovative, pubblico; il teatro coperto più antico del mondo e i luoghi monumentali della Città; il grande palcoscenico e i luoghi off: un crossover di situazioni hanno dato vita a un’edizione dei Classici all’Olimpico ricca di innovazione, alla scoperta di testi importanti e spettacoli di grande qualità, in cui la classicità ha dimostrato tutta la sua vitalità, ha germinato rapporti, intersezioni, convocazioni; ha fatto pensare e ha creato emozioni irripetibili. E come insegna Italo Calvino, sull’importanza di leggere i Classici: “un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. Grazie agli Spettacoli Classici al Teatro Olimpico pensati da Giancarlo Marinelli, i Classici vivono di una nuova luce.
Per chiudere sulla “riappropriazione” del concetto di classico nella vita di tutti, creando una geografia di nuovi significati utili a capire la contemporaneità, diventa particolarmente illuminante la dichiarazione di una delle compagnie in cartellone, dopo la loro performance: “Nessun festival, in Italia e in Europa, riesce a riunire glamour, tradizione e innovazione, sperimentalismo, riflessione sul testo, come il Ciclo dei Classici a Vicenza”. “Queste parole danno il senso al lavoro che abbiamo fatto, e che continueremo a fare anche per il prossimo anno” conclude il Direttore Artistico Giancarlo Marinelli.
E che i risultati siano stati dei buoni risultati, lo conferma anche il botteghino, con un dato sulle vendite dei biglietti che ha superato i 100.000 euro (101.081 euro) come ha ricordato il segretario generale della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Pier Giacomo Cirella, Fondazione che dal 2012 organizza il Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico su mandato del Comune di Vicenza.