25 Gennaio 2017 - 11.51

FRANCESCA MICHIELIN – Al via la nuova esperienza musicale

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BASSANO DEL GRAPPA – Un vulcano di idee e pensieri. Questa è Francesca Michielin, che non smette mai di mettersi in gioco e di raccontarsi. E con l’anno nuovo torna il blog della cantautrice bassanese attraverso il quale la stessa condivide con i lettori pensieri, riflessioni e progetti alla vigilia di una nuova ed esplosiva esperienza musicale. “Il blog è tornato – scrive la Michielin sulla propria pagina Facebook – e una volta al mese il cassetto si riapre per raccontarvi che succede in viaggio verso nuova musica. Buona lettura!”. Ed ecco cosa posta nel blog, da leggere tutto d’un fiato:

“Anno nuovo, vita nuova” seh. Non è così scontato, non è così facile, e forse non è nemmeno così importante. Anche il fatto di dire auguri di buon anno stappando una bottiglia di prosecco millesimato (o qualsiasi altra cosa abbia le bollicine) non serve a molto, a pensarci bene. Non c’è troppo da festeggiare, visto le cose che stanno succedendo, visto il freddo spropositato che sta creando più di qualche problema, visto l’incredibile numero di eroi che ci hanno salutati l’anno scorso. Eppure il vento soffia ancora, anche se è talmente gelato che brucia, anche se la direzione non la si capisce sempre, anche se, anche se. Meglio, però, dire “nonostante“. Perché nonostante tutto la musica continua a suonare, le voci a parlare, la terra gira e c’è ancora un briciolo, prezioso e bellissimo, d’amore. E i sogni? Quegli sconosciuti?
E’ da due settimane che penso ai miei sogni, e ai sogni degli altri che voglio sognare anch’io.
Come vi avevo detto prima di partire senza valigie, credo che a volte non ci sia niente di meglio che fermarsi e ascoltare, ascoltare quel mare in tempesta che c’è dentro e fuori di noi, senza la paura, per fare questo, di dover stare un po’ da soli, di doversi guardare allo specchio e di doversi chiedere “ehi, mi piaccio?”. Sembrerà una scontatezza o una frase già fatta, ma riusciamo a stare con gli altri nella misura in cui riusciamo a stare con noi, ed è di vitale importanza ricordarselo.
Dall’amato e odiato mare mi sono arrivate parole confuse, un po’ spaventate, un po’ idealiste, un po’ acerbe, con un profumo diverso. Si sa, i primi giorni dell’anno sono giorni, in un modo o nell’altro, speciali.
I primi giorni dell’anno profumano di bianco, profumano di vento (nuovo), di vestiti puliti col sapone di marsiglia, di camere in ordine, di scarpe nuove con cui fare percorsi nuovi. Profumano di tute da sci, di propositi giganti come la torre di Babele, profumano di fiori che sono sotto il ghiaccio ad aspettare il loro turno.
Non so perché, ma profumano anche dello stesso profumo del cofanetto di FIFA 2001 quando mio padre lo portò a me e a mio fratello come regalo per il primo gennaio. E il profumo ce l’ho ancora in testa, sa un po’ da banda elastica azzurra della decathlon, un po’ da kinder cioccolato, un po’ da neve.
I primi giorni dell’anno profumano di progetti da realizzare.
Mi sono seduta a guardare questo mare assurdamente rumoroso, con onde altissime da capogiro, di un colore che non avevo mai visto prima, e l’acqua arrivare fino a dove d’estate mangio i gelati, e ho pensato ai miei vecchi sogni, ai miei vecchi pensieri, ai miei passati flussi di coscienza esagerati, alle mie vecchie idee, alle canzoni cantate a volte bene ma non benissimo, ai colori sfumati, proprio come una sorta di riordino generale, come quando riapri il cassetto dove tieni tutti i calzini per la stagione invernale e ritrovi tutti quelli che negli anni hai comprato, ricevuto, raccolto, quelli dimenticati perché ora ne metti solo di un certo tipo, quelli di cui non hai più trovato il compagno, quelli coi buchi, ricuciti e rammendati e di nuovo bucati.
Dove vanno a finire i calzini, quando perdono i loro vicini?

Dove va chi rimane smarrito, in un’alba d’albergo scordato, chi è restato impigliato in un letto, chi ha trovato richiuso il cassetto?

Chi non ha mai trovato il compagno fabbricato soltanto nel sogno?

Chi si è lasciato cadere sul fondo, chi non ha mai trovato il ritorno?

Tra poco partirà una nuova avventura musicale, mi sto preparando anche se so che non sarò mai completamente pronta, sto ancora allineando cose, note, nuovi simboli e forme. Gennaio, mese #1, riparto da tutto quello che mi è successo e che voglio succeda e non succeda. Intanto ho radunato tutti i calzini, anche quelli mezzi dispersi e quelli che non mi piacciono più, e li ho accettati, uno per uno. Ho fatto pace con quelli che scivolavano sempre sotto al piede dentro alla scarpa e mi lasciavano il tallone scoperto, e con quelli lunghissimi che non stanno dentro ai jeans. Li ho mandati a riposare, li ho messi in lavatrice. Nel paradiso dei calzini si ritrovano tutti vicini.

C’è qualche calzino nuovo, anzi, più di uno, ma ancora preferisco tenere tutto nel cassetto, a maturare come una mela, ad aspettare il proprio turno come i fiori.

A febbraio stendo la biancheria e vi faccio sapere.

Intanto, buon viaggio e buon ascolto!

(citazioni tratte da “Il paradiso dei calzini” di Vinicio Capossela)”

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