Francia, orrore senza fine: chirurgo pedofilo a processo per abusi su 300 minori

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VANNES (Bretagna) – La Francia si trova nuovamente a fare i conti con un caso di pedofilia di proporzioni sconvolgenti. Joël Le Scouarnec, un chirurgo stimato con 30 anni di carriera alle spalle, è a processo a Vannes, in Bretagna, accusato di aver abusato sessualmente di circa 300 bambini e adolescenti, quasi tutti minorenni, per un periodo di 25 anni.
L’uomo, descritto come meticoloso, annotava minuziosamente gli orrori commessi in piccoli quaderni neri, ritrovati dalla polizia durante una perquisizione nella sua abitazione. Il ritrovamento ha rivelato un vero e proprio archivio dell’orrore: bambole raffiguranti bambini con dispositivi sessuali, immagini di pornografia infantile, hard disk con oltre 300.000 file, alcuni dei quali estremamente violenti, e documenti in cui il chirurgo catalogava i nomi delle sue vittime, con tanto di età, indirizzo, ospedale e descrizione dettagliata degli abusi.
Le Scouarnec abusava sia di bambini che di bambine, alcuni di pochi mesi, altri già adolescenti. Le vittime venivano adescate con la scusa di visite mediche, spesso durante interventi di appendicite, e gli abusi avvenivano nelle stanze d’ospedale, approfittando dell’anestesia o dello stato di incoscienza delle vittime.
L’uomo teneva una sorta di diario dei suoi crimini, descrivendo le sue sensazioni e rivolgendosi direttamente alle vittime con frasi come “Mia cara…” o “Piccola mia…”, concludendo talvolta con un “Ti amo”. In una delle note, si dichiarava pedofilo e orgoglioso di esserlo.
Le indagini hanno portato alla luce anche file con nomi in codice come “vulvettes” e “quequettes”, fotomontaggi con immagini di bambini e prove di attività sadomasochistiche, scatologiche e zoofile.
La storia di Le Scouarnec, nato nel 1950 in una famiglia modesta, non presenta elementi biografici che possano spiegare il suo comportamento. Studente brillante e solitario, si è laureato in medicina nel 1981, specializzandosi in chirurgia viscerale e ginecologica.
I primi abusi risalgono al 1985 e sono diventati sempre più frequenti, fino a diventare quasi quotidiani. Le vittime, 299 quelle identificate, avevano in media 11 anni al momento degli abusi.
Le Scouarnec è già stato condannato nel 2020 per altri quattro casi e rischia ora una pena detentiva di 20 anni, la massima prevista in Francia per il reato di stupro.