17 Agosto 2022 - 10.05

Fratelli d’Italia tra conferme e speranze, i ticket possibili a pochi giorni dalla chiusura delle liste

Giornate intense per la politica locale e nazionale, nel fine settimana i giochi saranno fatti e sapremo con chiarezza i nomi degli aspiranti parlamentari vicentini o paracadutati qui dall’altrove del potere.

Grande curiosità per il partito che i sondaggi danno come vincente in questa tornata, Fratelli d’Italia, che da fanalino di coda della coalizione di centrodestra quattro anni fa, ha risalito la china con numeri impressionanti e percentuali mai viste in una forza politica dichiaratamente di destra in Italia. A Vicenza sembra certa la conferma dell’unico parlamentare uscente, la thienese Maria Cristina Caretta, deputato che sta terminando la prima legislatura e di cui è scontata la riconferma. Dietro di lei però si apre un confronto durissimo su chi la accompagnerà a Roma, poiché uno, forse due altre posizioni vicentine sono un obiettivo che gli addetti ai lavori della destra berica danno per raggiungibile. Il primo, forse unico, duello riguarda Sergio Berlato ed Elena Donazzan, una rivalità che dura da una decina d’anni dopo un sodalizio che sembrava eterno, e che anche le Politiche imminenti evidenziano. Per il primo sembra sfumata la prenotazione a Montecitorio a causa di un complesso puzzle nella lista delle Europee in cui è stato eletto. Berlato è infatti a Bruxelles, se scegliesse di andare a Roma dovrebbe lasciare per incompatibilità, tuttavia gli subentrerebbe che però ha già opzionato un posto sicuro a Padova per la Camera, dietro di lei Remo Sernagiotto, che è mancato qualche anno fa, quindi per una serie di circostanze il seggio andrebbe a Isabella Dotto, l’ex assessore di Rucco che durò fino al primo rimpasto e che i soliti bene informati danno come non più iscritta a FdI ma attiva in altre formazioni di destra.

Sarebbe un regalo ad un’esponente non più meloniana.

Con questa motivazione sembrerebbe che Berlato sia fuori dalla rosa dei candidati a Montecitorio. Altro discorso invece per Elena Donazzan, che molti davano per vincente nella corsa del 25 settembre, considerata la lunga esperienza come assessore regionale alla Formazione e al Lavoro (lo è dal 2005) e il bisogno di amministratori esperti da più parti manifestato dalla destra che si prepara a governare il Paese, sembra tuttavia che ci siano delle difficoltà per la bassanese perché il partito della Meloni, con la Donazzan a Roma, perderebbe la posizione nella giunta di Luca Zaia e potrebbe non recuperarlo quindi molti nel suo partito stanno spingendo per tenerla a Venezia e prepararla alla sfida delle Europee.

Se non ci saranno i due big Berlato e Donazzan, si aprono scenari nuovi con una fiche per Mattia Ierardi, commissario provinciale di Fdi a cui potrebbe andare il secondo posto blindato a Vicenza per la destra, sulla scia di quella che sembra essere una direttiva nazionale tesa a mandare in Parlamento i commissari di tutte le province, e per un possibile terzo posto c’è un testa a testa tra Silvio Giovine – area Donazzan – e il sindaco di Noventa Vicentina, Mattia Veronese – area Formaggio/Caretta -.

Molto meno probabili le altre candidature inviate in Via della Scrofa come quella di sindaci e amministratori di comuni berici come Gabriele Tasso o Francesco Enrico Gonzo in lista d’attesa ma nella maggior parte dei casi carenti degli anni di militanza attiva che dalle parti di FdI è ancora considerata un valore imprescindibile per aspirare al salto di qualità.

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