FUORIPORTA – Camminamente, la prima mostra sul mondo dei camminatori
Si potrebbe dire da “Francesco ad Antonio” o da “Assisi a Padova”, lungo i sentieri dei pellegrini con le scarpe ai piedi. Niente più del cammino è associato allo spirito francescano, e per questo il passaggio di testimone della mostra sui camminatori “Camminamente” dai frati del Sacro Convento di Assisi a quello del Santo di Padova, sembra un fatto naturale. Dopo l’esposizione nel 2017 nella Basilica di S.Francesco di Assisi durata quattro mesi, dove ha fatto registrare un milione di visitatori, Camminamente giunge ora in un altro luogo simbolico della spiritualità pellegrina: la Basilica di S.Antonio di Padova, dove verrà inaugurata nel Chiostro del Generale oggi 21 aprile, in occasione della prima “Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo”, dove resterà aperta fino alla metà di luglio. Scarpe che parlano di cammini. Cammini che raccontano storie. E’ questa la filosofia che rende simboliche le 50 paia di scarpe esposte, in quella che è la prima mostra in Italia sul mondo dei camminatori, i camminatori del mondo. Che si tratti di uomini che camminano per passione, sport o fede, come pure per scappare dalla morte, le scarpe rappresentano il simbolo rapporto che abbiamo con le due dimensioni del tempo: quello terreno e quello eterno. Camminamente, porterà al Santo di Padova per la prima volta, scarpe vissute e consumate dalla fatica degli uomini: “Si ha quasi la sensazione che standosene in silenzio, queste scarpe sussurrino tutto quello che hanno visto e vissuto lungo i cammini: dai vulcani, ai freddi polari, alle grandi vette, come le distese di pianura” spiega Antonio Gregolin, giornalista e artista cui piace il titolo di “agitatore culturale”, ideatore e raccoglitore di questa singolare mostra, nata in Veneto nel 2015, che sta camminando per le strade italiane. “Non è però una raccolta feticistica –aggiunge Gregolin-, qui sono presenti i grandi nomi (Moro, Ghidoni,Manolo, Meroi ecc), come le scarpe di chi ha fatto l’impresa senza clamore o notizia. Ciò che vale è la storia e le idee che muovono le loro scarpe…”. A presentare la mostra di Padova, due testimoni della cultura italiana: il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura del Vaticano, e il professore di storia medievale, Franco Cardini che hanno visitato la mostra di Assisi. “L’esclamazione del profeta Isaia (52,7) è il motto “calzante” della mostra “Camminamente”, con scarpe che hanno percorso lunghi cammini, di pellegrini o testimoni di pace e speranza” scrive Ravasi. Per il professore-camminatore Cardini: “Se il piede è natura, la scarpa è cultura. La scarpa non è un oggetto: è quella parte di te stesso che protegge gli organi del movimento, che li preserva, li perpetua anche quando li tortura con vesciche e ferite. Camminamente, è una mostra che, nonostante l’argomento calzante, non si può assolutamente dire che sia fatta coi piedi!”. Alla cerimonia d’apertura il prossimo 21 aprile alle 15,30 saranno presenti due camminatori dell’estremo: il vicentino Tom Perry, conosciuto come l’uomo che scende i vulcani a piedi nudi. E il bresciano Roberto Ghidoni, primatista della Iditarod, la più estrema maratona del mondo che si svolge tra i ghiacci dell’Alaska. Prossimamente arriverà al Santo, anche la pellegrina più longeva del mondo, Emma Morosini di 94 anni, assente ora perchè impegnata in un pellegrinaggio di oltre mille chilometri a piedi in Messico. A Padova poi, verranno esposte per la prima volta le scarpette da calcio del 1940 appartenute al regista Ermanno Olmi, che le ha donate spiegando che “avevo due sogni nella vita: fare il cinema o diventare un calciatore”. Scarpe che apparterranno all’ultima sezione dedicata alla storia, affiancate a quelle di Emilio Salgari e Marco Paolini, che non essendo grandi camminatori, ci permettono di compiere viaggi straordinari della memoria con l’utilizzo della sola mente, da cui prende il titolo la mostra Cammina-mente. Sono del pellegrino Gianni Scanferla le scarpe presentate qui in anteprima nella specifica sezione delle “scarpe di fede” sul “Cammino di S.Antonio”, inaugurato nel 2015, toccando in 400 km i diversi luoghi antoniani da Padova a La Verna (Ar), da cui è nato il suo libro “Diario di un pellegrino”. Mostra che vuole essere un’occasione pedagogica e storica per rispolverare emblematiche figure del francescanesimo legate al cammino come il beato Odorico da Pordenone, che nel 1400 attraverso la Via della Seta arrivò a piedi in Cina, le cui memorie sotto forma di diario sono conservate presso la Biblioteca del Santo. Si ispira all’enciclica “Laudato Si” originale installazione dell’artista ferrarese ideata per la mostra al Santo, di Laura Govoni, che ha portato nel chiostro del Generale un migliaio mille scarpe colorate di verde, a formare una spirale di energia che si integra con il colori del prato, ed evoca il “Cammino Green” cui l’uomo è chiamato per il suo futuro prossimo.