5 Luglio 2024 - 10.02

Generazioni a confronto. Tu a quale appartieni? X, Y, Z, Alpha, Greatest Generation, silenziosa… o boomer

Umberto Baldo

Quando ero giovane c’era sicuramente meno attenzione a certe “classificazioni”.

Oggi non è più così, e sentiamo l’esigenza di catalogare un po’ tutto.

Per carità, niente da obiettare, perché queste classificazioni spesso rispondono ad esigenze scientifiche (o in generale di studio), altre volte a meri vezzi giornalistici.

Vi faccio un esempio.

Ai miei tempi le persone si identificavano molto schematicamente come: bambini, giovani, adulti ed anziani.

Oggi, ogni giorno sentiamo parlare ad esempio di Millennials o Generazione Z, ma confesso che, almeno per me, non è così automatico individuare la classe generazionale cui ci si riferisce.

E’ così anche per voi? 

Anche voi riscontrate qualche difficoltà relativamente alla distinzione che esiste tra queste generazioni, inevitabilmente individuate in modo “artificiale”?

Se sapete tutto al riguardo, passate oltre, ma se invece avete qualche dubbio, mi auguro vi sia utile conoscere l’attuale suddivisione per generazioni che riporto di seguito.

Come premessa specifico che si definisce generazione un gruppo di persone cresciute nello stesso periodo e segnate dagli stessi avvenimenti storici, che condividono, in parte, il modo di vivere il presente e le aspettative sul futuro.

Sulla base di questo assunto, le attuali generazioni sono suddivise in sette gruppi di età: sette generazioni classificate in base a tratti comuni legati a situazioni socioculturali che le hanno segnate nelle prime fasi dell’esistenza.

Detta “divisione” non è esente da critiche, perché se l’anno di nascita di una persona inevitabilmente la inserisce in una coorte anagrafica, è chiaro che la classe di età non basta per appartenere inequivocabilmente ad una determinata generazione con specifiche caratteristiche.

Non esiste inoltre una netta linea di demarcazione tra l’inizio e la fine di una generazione, ma piuttosto una variazione tra i cinque e i dieci anni nel passaggio fra l’una e l’altra.

Vediamola quindi questa classificazione.

Greatest generation: comprende i nati fra il 1901 ed il 1927.  ll termine Greatest Generation (“La più grande generazione”) fu coniato nel 1998 dal giornalista Tom Brokaw nel suo omonimo libro, riferendosi alla generazione degli americani che hanno vissuto durante il disastro economico della Grande Depressione e che hanno combattuto nella Seconda Mondiale. Dispiace sottolinearlo, ma per ragioni “biologiche” è una generazione agli sgoccioli. 

La generazione silenziosa: comprende tutti coloro che sono nati dal 1928 al 1945. Viene così definita perché questo gruppo anagrafico è cresciuto in un periodo in cui era pericoloso, o perlomeno inopportuno, esprimersi apertamente. Si parla spesso anche di «tradizionalisti» o «veterani», poiché si tratta delle persone più anziane tuttora viventi, e dunque spesso associate a valori (morali), strumenti di comunicazione e visioni della vita tradizionali.

I baby boomer: è la generazione di coloro che sono  nati tra il 1945 e il 1964.  Deve il proprio nome al fatto che si tratta degli anni del «baby boom», quelli  dei tassi di natalità in forte crescita.  Oggi è tutta gente in pensione da tempo o che sta per andarci, e, data la crisi di natalità, almeno nel mondo occidentale è destinato a diventare progressivamente il gruppo più corposo.

Generazione X: comprende le persone nate tra il 1965 ed il 1980. Oggi sono nel pieno della vita professionale e rappresentano un pilastro fondamentale dell’economia.   La «Gen X» è considerata la generazione che ha vissuto il primo grande progresso tecnologico (il primo uomo sulla luna, il primo computer ecc.) ed è conosciuta anche come “Generazione MTV”, in onore all’emittente musicale nata in quel periodo, che trasmetteva videoclip di gruppi New Wave, musicisti diventati popolari in tutto l’emisfero.

Generazione Y: altrimenti definita dei “Millenial”, è quella a cavallo tra i due millenni, e comprende le persone nate tra il 1981 e il 1995. Fin dall’infanzia sono state esposte ai media tecnologici, e per questo motivo è considerata la generazione dei primi nativi digitali, o la generazione dei social media.  Sono persone che si sono confrontate fin dalla più tenera età con le tecnologie dell’informazione, e sono cresciute con Internet: quindi, diversamente dalle generazioni precedenti, non hanno esperienza di un mondo senza i media digitali.

Generazione Z: comprende chi è nato tra il 1996 e il 2010. Sono gli attuali adolescenti e giovani adulti, ancora in formazione, o che si affacciano al mondo del lavoro. Sono ovviamente nativi digitali, si muovono con disinvoltura tra il mondo reale e quello virtuale, e appartengono alla prima autentica cultura globale, poiché a seguito della digitalizzazione e della connessione totale i loro tratti tendono all’omologazione.

Generazione Alpha: comprende le classi di età a partire dal 2011, ed è la prima generazione ad essere nata interamente nel XXI secolo. A maggior ragione  cresce totalmente immersa nelle nuove tecnologie, per cui ha una mentalità e uno stile di vita ancora più digitali. 

Come abbiamo visto le attuali generazioni sono suddivise in sette gruppi di età. 

A caratterizzare queste “classi” contribuiscono avvenimenti specifici come le situazioni di emergenza durante una guerra, gli eventi politici e le tendenze sociali come la digitalizzazione. 

Dopo tutto le differenti esperienze influiscono certamente sui comportamenti ed i valori delle diverse generazioni.

Certo, come ho già accennato, si tratta di una classificazione artificiale,  ma che a questo punto, visto l’utilizzo comune, è utile conoscere.

Anche perché le differenze che segnano questi segmenti sono tante, sono evidenti, ed influiscono sullo stile di vita delle persone che vi appartengono.

E’ innegabile che tra una generazione e l’altra cambiano le abitudini, i gusti, gli interessi, i modi di trascorrere il tempo libero, di fare acquisti, di socializzare e di interagire con le nuove tecnologie, tanto da renderle talvolta incompatibili tra di loro. Ne consegue che ogni scelta di vita e professionale viene presa dagli individui sulla base delle proprie esperienze, e del proprio bagaglio culturale.

Mentirei se negassi che questa “divisione generazionale” viene utilizzata anche a fini commerciali.

E’ indubbiamente così, perché conoscere i dettagli di ogni generazione è importante soprattutto per i professionisti che lavorano nel mondo del marketing, della comunicazione, e per tutti coloro che hanno la necessità di trovare il giusto mezzo, ed il giusto tono, per trasmettere messaggi a pubblici più o meni ampli.

Ma non tutto si fa per soldi, ed al riguardo la comprensione delle specifiche caratteristiche di ogni generazione aiuta a riconoscere i conflitti generazionali, a favorire lo scambio reciproco, ad eliminare i pregiudizi, ed in generale a sottoporre a spirito critico le idee che abbiamo sull’età.

Umberto Baldo

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