13 Marzo 2023 - 16.35

Giacomo Possamai nel parlamentino di Elly Schlein

Sarà che il racconto vicentino del Centrosinistra tende a dimenticare il suo ruolo nel Partito Democratico, sarà che “Possamai è un dirigente del PD che ragiona da civico”, come ha dichiarato una dirigente dem locale, fatto sta che le porte del Nazareno ieri si sono aperte ieri per il candidato sindaco di Vicenza del centrosinistra. Nel silenzio totale dell’opinione pubblica della città. Pur apprezzando il silenzio, evidentemente i Depeche Mod piacciono molto nella nostra città ed “Enjoy the silence” è una hit che funziona sempre come colonna sonora utile a chi preferisce non far sapere che Possamai, dopo aver sostenuto Stefano Bonaccini alle primarie, ha avuto la preferenza anche dalla nuova segretaria Elly Schlein.

Se usciamo dal perimetro locale, sul Mattino di Padova leggiamo i nomi dei colonnelli veneti che andranno a sostenere a livello centrale la svolta dei dem: i padovani Alessandro Zan, Vanessa Camani e il Portavoce del sindaco della città del Santo, Massimo Bettin – avvistato anche a Vicenza a sostenere la campagna elettorale di Possamai -, i veronesi Alessio Rotta e l’assessore di Verona Federico Benini – noto a Vicenza per aver realizzato lo scorso dicembre con la sua winpoll il sondaggio di Claudio Cicero -, la veneziana Monica Sambo e la rodigina Nadia Romeo.

Questa la squadra. Per tornare alle cose vicentine va rilevato che il giovane capogruppo dem al Ferro-Fini ha già elaborato il lutto della sconfitta del Presidente dell’Emilia Romagna, soprattutto è curioso che pur stando dalla parte di chi ha perso la partita, riesce ad arrivare alla direzione nazionale del PD lasciando fuori tutta la nobiltà progressista vicentina. Fuori Achille Variati, fuori Alessandra Moretti, nessuna chance per i sindaci in ascesa come Giancarlo Acerbi o Marco Guzzonato, fuori anche una figura storica come Vincenzo Riboni che aveva portato proprio la Schlein in giro per il Vicentino. 

Dopo il napalm delle Politiche, dove il seggio buono è stato prenotato ed ottenuto dal suo leader nazionale Enrico Letta, sbarrando la strada agli appetiti di tutti i dem locali, con l’operazione di ieri si conferma lo sbarramento a qualunque altra personalità progressista che non sia proprio lo stesso Possamai.

Colpisce la sequenza di colpi di mano che, nell’ordine, prima ghigliottina i seggi alle Politiche appaltandoli ai paracadutati da Roma, poi evita le Primarie per il candidato sindaco di Vicenza e ora va nel Parlamentino della Schlein a rappresentare Vicenza dove ha perso. 

Forse non lo sentono arrivare. Potrebbe essere per questo che ora ha le simpatie della nuova segretaria dem.

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