Green pass: Venezia, in coda con cellulare e certificati
I musei veneziani superano nel primo giorno la prova green pass. Pochissimi i casi cui c’è stata qualche difficoltà per gli addetti agli ingressi nel leggere correttamente i certificati sanitari di qualche turista straniero.Allo stesso modo, si contano finora sulle dita di una mano i visitatori che hanno dovuto rinunciare ad accedere ai luoghi di cultura in piazza San Marco, perché privi di certificazione verde. Alcuni, invece, tutti stranieri, si sono allontanati dopo aver letto le condizioni per accedere, altri hanno chiesto informazioni al personale all’ingresso, sbuffando e girando i tacchi.
Delle circa 500 persone che alle 9.30 erano in coda per visitare il museo della Basilica, un terzo si è premurato di stampare il pass in formato cartaceo “per paura che lo smartphone smetta di funzionare” o “la batteria si esaurisca prima di arrivare alla soglia dei controlli”. C’è anche chi si è munito di cartellina per conservare il certificato, per paura che “il QR code si rovini e sia illeggibile”. Lo stesso vale per i turisti in coda a Palazzo Ducale, dove il personale del museo, per scongiurare rallentamenti all’ingresso, è stato suddiviso tra chi si occupa di scansionare il green pass, verificare i documenti e misurare la temperatura. (ANSA).